Migranti, Lamorgese: “Dopo accordo Tunisi, ripresi rimpatri con numeri previsti pre Covid”

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Mentre non si fermano gli sbarchi e cresce la preoccupazione per i casi di coronavirus tra gli ospiti dei centri d’accoglienza, la ministra dell’Interno ha parlato della possibilità di mettere a disposizione due navi per far passare in mare la quarantena a chi arriva, dicendosi “molto fiduciosa”. Continua anche il pressing dell’Italia sulla Tunisia per frenare le partenze. Per cercare alleati Lamorgese ha incontrato l’omologo francese Darmanin. Di Maio ha chiesto di fermare i fondi al Paese in attesa di risposte

“Oggi, con l'accordo fatto l'altro giorno a Tunisi, verranno ripresi i rimpatri con i numeri previsti pre Covid”. Lo ha annunciato la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese (VIDEO), mentre non si fermano gli sbarchi nel nostro Paese e cresce l’attenzione per i casi di positività al coronavirus tra i migranti e gli ospiti dei centri d’accoglienza. "Speriamo che la situazione torni a livelli accettabili e gestibili", ha detto la ministra nel corso di una conferenza con l'omologo francese. Nelle scorse ore si è parlato della possibilità di mettere a disposizione due navi per far passare in mare la quarantena a chi arriva, evitando così problemi e proteste a terra. “Abbiamo indetto una gara per individuare una nave da far attraccare in Sicilia. Se riuscissimo ad averne due, e sono molto fiduciosa, la seconda potremmo metterla in Calabria”, ha spiegato Lamorgese (VIDEO). Intanto, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha chiesto di fermare i fondi alla Tunisia in attesa di risposte sulla questione migranti (CORONAVIRUS: GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).

Il pressing diplomatico sulla Tunisia

Da giorni è partita l’offensiva diplomatica dell'Italia sulla Tunisia, dopo il boom di sbarchi di luglio (6.500, la metà dell'intero 2020). Lunedì scorso la ministra dell’Interno è stata nel Paese nordafricano, mentre ieri il responsabile della Farnesina Di Maio ha convocato l'ambasciatore tunisino per chiedere ogni misura necessaria a contrastare le partenze illegali e l'accelerazione dei rimpatri. In particolare, la Farnesina ha fatto presente all'ambasciatore tunisino la grande preoccupazione del governo italiano per l'intensificarsi delle partenze dal Paese. L'ambasciatore, da parte sua, ha spiegato che dal 6 agosto riprenderanno i rimpatri dei tunisini via aerea (80 rimpatri a volo), mentre è stato disposto il trasferimento di due pattugliatori al largo di Sfax per arginare ulteriori partenze.

Di Maio: stop fondi a Tunisia in attesa risposte

Di Maio, comunque, ha proposto lo stop ai fondi al Paese in attesa di risposte. "Vi chiedo di sospendere questo stanziamento di 6,5 milioni di euro in attesa di un piano integrato più ampio proposto dalla viceministra del Re e di un risvolto nella collaborazione che abbiamo chiesto alle autorità tunisine in materia migratoria", ha detto al comitato congiunto per la cooperazione allo sviluppo della Farnesina, chiedendo di rimandare la discussione sullo stanziamento di fondi della cooperazione in favore di Tunisi. "Siamo tutti perfettamente consapevoli dell'importanza della cooperazione per lo sviluppo verso alcuni Paesi, anche al fine di prevenire flussi migratori incontrollati, ma in questa fase in cui a Tunisi, che ricordo essere un porto sicuro, stiamo avanzando chiarimenti circa l'incremento degli sbarchi verso l'Italia è bene avere un approccio a 360 gradi. Anche perché si tratta di interventi a favore delle comunità locali, fondamentali per contenere il rallentamento dei flussi", ha aggiunto.

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, partecipa al Consiglio UE degli Affari Esteri in teleconferenza, presso la sala dell'Unità di Crisi della Farnesina, Roma 22 aprile 2020.
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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L’incontro Lamorgese-Darmanin

Sulla questione si è fatta sentire anche la Commissione europea, dicendosi pronta ad aiutare l'Italia e sollecitando gli Stati membri ad accogliere i migranti salvati in mare. Lamorgese, dopo i viaggi in Tunisia e Libia, oggi ha incontrato il nuovo ministro dell'Interno francese Gerald Darmanin. L'obiettivo è cercare alleati e strategie comuni nell'Unione, per distribuire in modo più sostenibile il peso degli arrivi via mare. La Francia è inoltre Paese storicamente vicino alla Tunisia e potrebbe assistere lo sforzo diplomatico avviato dall'Italia con Tunisi per contenere le partenze. “Ha assicurato anche a livello diplomatico degli interventi", ha detto Lamorgese riguardo al suo omologo francese.

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L’ipotesi sulle due navi per la quarantena

In attesa delle decisioni della politica, gli sbarchi non si fermano e cresce la preoccupazione per i casi di coronavirus tra i migranti. Per far trascorrere la quarantena in mare a chi arriva, il Viminale punta ad avere presto a disposizione due grandi navi di seicento posti: un modo anche per evitare problemi e proteste a terra. È in corso di bonifica, poi, un'area militare che ospiterà i migranti destinati all'isolamento. La vigilanza sui centri attualmente operativi, intanto, è stata rafforzata con l'invio di militari, ma non si tratta di strutture di detenzione e quindi non è semplice impedire che gli ospiti si allontanino.

Il palazzo della Consulta, durante l'attesa per il pronunciamento della Corte Costituzionale sull'ammissibilità del referendum promosso dalla Lega sulla legge elettorale, Roma, 16 gennaio 2020. ANSA/ANGELO CARCONI

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