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Bando assistenti civici, scontro nel governo. Palazzo Chigi: attività diversa da polizia

Politica

Riunione del governo dopo una giornata di tensioni sul progetto che prevede 60mila volontari nei Comuni per rispettare le regole sul distanziamento sociale

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Un'attività diversa da quella della polizia che mira, “per il tramite della Protezione civile", a soddisfare la richiesta "di soggetti chiamati ad espletare, gratuitamente, prestazioni di volontariato”. Con queste parole Palazzo Chigi reagisce alle polemiche scatenate dall'annuncio di mettere a disposizione 60mila assitenti civici per far rispettare il distanziamento sociale nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus.

I dettagli del progetto erano stati tracciati dal ministro Boccia e dal presidente dell’Anci Antonio Decaro. Ma hanno subito attirato le critiche di diversi esponenti del Movimento 5 Stelle, tra cui il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Gianluca Castaldi, che su Twitter spiega: "La fuga in avanti di Francesco Boccia sui 60mila #assistenticivici non mi convince. E non convince il #M5S”. Critico anche Zaia e perplessità sono arrivate dal ministro Catalfo. E, dopo che il Viminale ha fatto sapere che le decisioni sul tema sono state assunte “senza preventiva consultazione del ministero dell'Interno”, in serata è arrivata la riunione a Palazzo Chigi, a cui hanno partecipato il premier Conte e i ministri Lamorgese, Boccia e Catalfo. (ASSISTENTI CIVICI, BOCCIA: "TUTTI SAPEVANO")

Castaldi (M5S): "Serve confronto"

Prima della riunione, erano arrivate critiche al progetto da più parti: “Per noi i cittadini devono controllare quello che fanno i politici, non quello che fanno altri cittadini: auspico un passo indietro del ministro e confronto con tutta la maggioranza”, aveva spiegato ancora Castaldi nel suo tweet. Mentre il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, su Twitter aveva scritto:“Come spesso accade la penso come Matteo Orfini”, allegando il post in cui Orfini criticava la proposta degli assistenti civici. "Non servono assistenti civici, servono ministri che facciano i ministri e amministratori che facciano gli amministratori".

Zaia: assistenti civici sono una sconfitta 

Critico anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, che considera "una sconfitta" l'impiego degli 'assistenti civici' per garantire il distanziamento sociale in spiagge, parchi e locali. "E' una sconfitta dal punto di vista sociale il fatto di mandare qualcuno a spiegare di indossare la mascherina. Vuol dire che c'è un problema culturale. Non abbiamo a che fare con dei delinquenti, ma con dei ragazzi che sono per bene. A questo punto c'è da chiedersi dove abbiamo fallito, perché se non è passato il messaggio... Ritengo che - aggiunge - bisogna avere fiducia nei ragazzi, far capire loro che se vogliono veramente ribellarsi ai controlli indossino la mascherina per protesta". Zaia conclude sottolineando di essere "sempre concorde con chi si mette a disposizione della società, però ribadisco che è una sconfitta chiedere a qualcuno che faccia l'educatore. Questo è il tema". 

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I chiarimenti dal ministero sul ruolo degli assistenti civici

Prima della riunione, fonti del ministero degli Affari Regionali, avevano chiarito: “Quando si parla di assistenti civici parliamo di volontariato. Stiamo parlando di 16 ore settimanali che ciascuno può regalare al proprio comune per aiutare gli anziani, portare spesa e medicine, aiutare nell'organizzazione del distanziamento sociale, come ad esempio fuori dalle chiese o fuori dai parchi per contingentare gli ingressi”. E assicurano: “Nessuna vigilanza, ronda o sentinelle anti spritz. In caso di assembramenti non potranno chiedere i documenti ma solo segnalare a vigili e forze dell'ordine".

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