La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Abbiamo iniziato i calcoli nel periodo del lockdown e il lavoro ci sta tornado utile”. Poi su Alitalia: “Può essere la porta del turismo italiano, ma non deve diventare una low cost”
Nel giorno del via libera a numerose attività per la Fase 2 dopo il lockdown dovuto all’emergenza Coronavirus, aumentano ma non troppo i flussi sui trasporti pubblici. “Abbiamo avuto al massimo il 25% di incremento nelle ore di punta sui servizi interregionali di trasporto pubblico locale. Abbiamo un dato assestato alle 14 a Milano del 18%, più o meno uguale in quasi tutte le città metropolitane”. Le cifre sono state rese note dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, intervenuta a Sky TG24 Economia (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE - I DATI DEL CONTAGIO).
“Flussi calcolati durante lockdown”
Secondo la ministra “il lavoro che abbiamo cominciato a fare nel periodo del lockdown di calcolare i flussi per ogni categoria che tornava a lavorare ci sta tornando utile, perché le risposte che stiamo dando sono abbastanza appropriate, poi si può sempre fare di meglio”.
“Alitalia può essere porta del turismo italiano”
Durante l’intervento a Sky Tg24 Economia, De Micheli ha affrontato il tema Alitalia, provando a immaginare il ruolo che la compagnia aerea potrebbe avere dopo l’emergenza Covid-19. Secondo la ministra Alitalia può “essere la porta del turismo italiano e strumento per riportare qui, il prima possibile, in sicurezza ora, e in una modalità più normale quando arriverà il vaccino, milioni e milioni di turisti di qualunque target economico che vogliono vivere l'Italia e far ripartire quella filiera”.
“Alitalia non deve diventare una low cost”
Per De Micheli “senza una grande compagnia aerea ci sono delle competenze che si perdono” ed è per questo che secondo la ministra “Alitalia non deve diventare una low cost, ma una compagnia sul modello della Tap, che è rinata sulle ceneri del suo fallimento, perché ha avuto una strategia chiara, con un livello di mercato chiaro che non si sovrapponeva a quello delle low cost”.