Presenti anche Matteo Salvini e i due capigruppo nei rispettivi emicicli. La protesta contro la gestione della “fase 2” e contro lo slittamento a maggio del “decreto Aprile” sulle misure economiche. Il leader del Carroccio: "Chiederò a Conte stop per autocertificazione"
Nella notte tra il 29 e il 30 aprile, 74 parlamentari della Lega hanno occupato le Aule di Camera e Senato in polemica con la gestione della “fase 2” dell’emergenza coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - GRAFICHE) da parte del governo. Tra i deputati e i senatori del Carroccio che hanno passato la notte in Parlamento ci sono il leader Matteo Salvini - tornato a casa in mattinata - e i due capigruppo Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari nei rispettivi emicicli. Questa mattina, come fa sapere il partito in una nota, inizierà una staffetta di deputati e senatori, che tuttavia “non ostacoleranno i lavori parlamentari già previsti”. “Noi - spiegano ancora i rappresentanti - resteremo a oltranza nelle Aule rispettando le regole e silenziosamente, finché il governo non darà risposte precise sul fronte della sicurezza sanitaria, della ripresa del lavoro, del ripristino delle libertà, dei diritti e della democrazia nel Paese e nel Parlamento”.
Contro lo slittamento del “decreto Aprile”
In particolare la Lega è critica nei confronti della decisione dell’esecutivo di far slittare a maggio il cosiddetto “decreto Aprile”, contenente varie misure economiche a sostegno di cittadini e imprese colpiti dalla crisi (IL CALENDARIO DELLE RIAPERTURE - LE TAPPE DELL'EPIDEMIA - LE FOTO SIMBOLO). “Una vergogna”, come l’ha definita il Carroccio, “e un affronto nei confronti di milioni di italiani che un lavoro non ce l’hanno più o, nel migliore dei casi, è sospeso come la vita di tutti in questa emergenza”. Mentre si attende il provvedimento, conclude la Lega, “famiglie e imprenditori continuano a soffrire”.
Salvini: “Chiederò a Conte stop autocertificazione”
Dopo aver trascorso la notte in Senato, Salvini è tornato a casa in mattinata “per permettere la pulizia dell’Aula” e per poi ritornare a Palazzo Madama alle 9 per la ripresa dei lavori. “Noi vogliamo semplicemente che alle parole seguano i fatti, che il governo sia più veloce”, ha detto, intervistato da Telelombardia. "Siamo rimasti in Parlamento e andremo avanti senza disturbare nessuno o interrompere lavoro, a distanza con le mascherine perché gli italiani ci hanno detto 'portate la nostra voce'. Dopo 50 giorni inizia a pesare la chiusura", ha aggiunto. Poi il leader della Lega ha spiegato: "Oggi chiederò al presidente Conte, dopo 50 giorni di chiusura, burocrazia e multe: non è il caso di dare fiducia agli italiani ed eliminare l'autocertificazione?".
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