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Coronavirus, De Luca: "Limitare mobilità in proprie regioni". Fontana: "Insostenibile"

Politica

I due governatori, ospiti a “Porta a porta”, hanno discusso dell’emergenza in corso. Il presidente della Regione Lombardia: “Medici non hanno scelto chi salvare”. Il presidente campano: “Preoccupa banalizzazione epidemia”

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Confronto televisivo tra due presidenti di Regione, il governatore della Lombardia Attilio Fontana e il collega della Campania Vincenzo De Luca. Ospiti a “Porta a porta”, i due hanno discusso dell’emergenza coronavirus (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).

De Luca: limitare mobilità in proprie regioni

De Luca si è detto "d'accordo con Attilio Fontana" sul fatto "che dobbiamo aprire in tutta Italia, ma aprire non significa aprire allo stesso modo. Perché ci sono regioni in cui non c'è nemmeno un focolaio di contagio, e regioni nelle quali il problema è ancora fortemente presente. Dobbiamo perlomeno limitare la mobilità alle regioni di appartenenza". De Luca ha spiegato che "qualche settimana fa si è determinato un problema serio per la Campania e per il Sud quando si sono riversati nei nostri territori decine di migliaia di giovani. Abbiamo corso il rischio di un dilagare dell'epidemia. Non l'abbiamo avuta perché abbiamo messo in quarantena tutti quelli che abbiamo individuato. Abbiamo fatto un lavoro di prevenzione molto faticoso, che è riuscito. Il nostro problema oggi è che non succeda qualcosa del genere. Quindi il 'rompete le righe' significava questo: liberi tutti di andare in giro per l'Italia, dovunque e comunque. Questo sarebbe un atto di totale irresponsabilità" (LA MAPPA DEI CONTAGI - LE GRAFICHE).

Fontana: limitazione mobilità insostenibile

Ma la proposta di De Luca ha trovato la contrarietà di Fontana. "La limitazione della circolazione rischia di creare una serie di problemi non di poco conto", ha detto il presidente della Regione Lombardia. "Le filiere sono talmente interconnesse, che se noi iniziamo a limitare la movimentazione della merce e delle persone che vengono dalla Lombardia, e che magari devono andare in un'altra regione per concludere la lavorazione o viceversa, si rischia di creare una situazione insostenibile. Se noi dovessimo aspettare il contagio zero - ha aggiunto Fontana - con la Lombardia dovremmo arrivare alla fine del mese di giugno, che è una situazione che ritengo difficilmente sopportabile. Per noi e per il resto del Paese".

Fontana: medici non hanno scelto chi salvare

"Uno dei momenti più drammatici”, ha raccontato ancora Fontana, “è stato quando un professore, di grandissima esperienza, mi lanciò questo allarme: 'stanno finendo i letti in rianimazione, non mi metta in condizione di fare scelte estreme'. Si mise a piangere e mi disse che si poteva arrivare a quello". Il presidente della Regione Lombardia, parlando della necessità dei medici di scegliere chi salvare, aggiunge: "A me non risulta che sia mai capitato. Siamo riusciti ad aumentare i posti in terapia intensiva per consentire di curare tutti quelli che avevano bisogno" (LE TAPPE).

De Luca: preoccupa banalizzazione epidemia

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha invece detto che "questa è una malattia terribile, questo virus ti fa vedere la morte con gli occhi. Lo voglio dire perché nelle ultime settimane è andata crescendo una banalizzazione del problema che a me pare estremamente pericolosa". Secondo De Luca, "probabilmente il virus è diventato meno aggressivo, ma stiamo parlando di un problema di enorme gravità e serietà che va affrontato con grande rigore se vogliamo evitare tragedie per il nostro Paese. Abbiamo avuto un momento di grande difficoltà quando mancavano i dispositivi di sicurezza individuale , mancavano i ventilatori polmonari e non arrivava più nulla da Roma".