Renzi sfida Conte: “Vediamo se ha i numeri senza di noi”. Rostan e Cerno passano a Iv

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Il senatore lascia il Pd, la deputata dice addio a Leu. Il leader di Italia Viva: “Se c'è un governo senza di noi, rispettiamo il Parlamento. Nei prossimi giorni vediamo se c'è la volontà politica o meno di andare avanti”. Trovata l’intesa sul decreto intercettazioni

Prescrizione, intercettazioni, parlamentari che cambiano partito. È un’altra settimana di tensione per la maggioranza, specialmente per quanto riguarda i rapporti con Italia Viva (GLI AGGIORNAMENTI). Ieri il partito di Matteo Renzi ha accolto il senatore Tommaso Cerno (che lascia il Pd) e la deputata Michela Rostan (che dice addio a Leu), e in Senato ha sollevato un nuovo casus belli sul decreto intercettazioni, risoltosi solo in serata dopo diverse riunioni e molti tentativi di mediazione. Il leader di Iv, poi, a cena con i suoi, ha escluso un eventuale appoggio esterno al governo - "O dentro o fuori" - e ha lanciato una sfida al presidente del Consiglio: "Se Conte ha i numeri per andare avanti senza di noi va benissimo, gli faccio un in bocca al lupo”. Dal canto suo, a Palazzo Chigi, incontrando le forze di maggioranza ai tavoli per l'Agenda 2023, Conte ha sottolineato di aver sempre "preferito il lavoro alle polemiche", riscontrando l'impegno di "tutti i partiti ad accelerare sull'agenda" di governo. (GLI ULTIMI SONDAGGI - PERCHÉ LA MAGGIORANZA LITIGA SULLA PRESCRIZIONE - LA RIFORMA BONAFEDE - COSA PREVEDE IL DDL SUL PROCESSO PENALE)

“Italia Viva ha oggi 30 deputati e 18 senatori"

Matteo Renzi accoglie quindi a Iv una deputata e un senatore, dopo giorni in cui si rincorrevano invece voci di parlamentari dati in uscita da Italia viva per fare da stampella al governo Conte. "Doveva esserci la fuga da Italia Viva e invece il partito di Renzi cresce. Italia Viva ha oggi 30 deputati e 18 senatori", commentano fonti del partito. Poco prima, anche l’ex premier aveva detto: "A noi va bene anche il Conte ter. Andiamo all'opposizione. Conte è contento e sono contento io. Io però questi 10 senatori di Italia viva che vanno via non li vedo. Su 50, se il 10% avesse dei malumori sarebbe fisiologico, ma vorrei che diceste i nomi".

Renzi: “Se c'è un governo senza di noi rispettiamo il Parlamento”

Un ingrossamento delle fila che dà forza a Renzi, il quale però spiega - lanciando la sua sfida a Conte - di non aver mai messo in discussione l'appartenenza alla maggioranza: "Italia Viva c'è. Se poi ci sono altri più bravi e numerosi di noi evviva. È la democrazia parlamentare, non siamo arrabbiati o preoccupati. Se non ci sono, verifichiamo in Parlamento quel che c'è da fare". "Nei prossimi giorni comunque vediamo se c'è la volontà politica o meno di andare avanti - continua Renzi - Ho comunque l'impressione che non è vero che stiamo perdendo colpi. Se c'è un governo senza di noi, noi rispettiamo il Parlamento. Però se non hanno i numeri e se siamo decisivi per la maggioranza, allora dico 'ascoltate anche noi'".

L’accordo sulle intercettazioni

Martedì per la maggioranza è stata un’altra giornata di polemiche sul tema della giustizia, in particolare sulle intercettazioni. Iv ha contestato un emendamento a prima firma di Pietro Grasso sull'utilizzo delle intercettazioni per le indagini su reati diversi da quelli per cui esse erano state effettuate. Dopo molte mediazioni da parte di governo Pd, M5s e Leu, in serata è arrivato l’accordo grazie a un subemendamento all'emendamento del relatore firmato dai quattro capigruppo in Commissione, compreso Giuseppe Cucca di Italia Viva. Sul decreto sembra ormai scontata la fiducia, visto che scade il 29 febbraio e deve ancora passare alla Camera.

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