Legge elettorale, Consulta boccia referendum. Di Maio: “Seguiamo strada del proporzionale”

Politica

Dopo lo stop al referendum proposto dalla Lega, arriva il commento del capo politico del M5S. "Volevano introdurre un sistema elettorale totalmente maggioritario, garantendo meno rappresentanza ai cittadini. Un modo per accaparrarsi più poltrone possibili", attacca

“Seguiamo la strada del proporzionale affinché tutti i cittadini italiani siano effettivamente rappresentati in Parlamento”. È questo il commento di Luigi Di Maio, capo politico del M5S, dopo la sentenza della Consulta che ha bocciato il referendum sulla legge elettorale richiesto dalla Lega (SALVINI: “UNA VERGOGNA” – ZINGARETTI: "BLUFF CADUTO" – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - COSA SUCCEDE ADESSO). "In sintesi: volevano introdurre in Italia un sistema elettorale totalmente maggioritario, garantendo meno rappresentanza ai cittadini", ha attaccato Di Maio su Facebook. E, sempre contro il Carroccio, ha aggiunto: "Non ci stupisce, del resto quello che importa a loro in questo momento è trovare un modo per accaparrarsi più poltrone possibili". Poi il leader del M5S ha esortato: "Ora continuiamo il lavoro e restiamo concentrati sulle cose prioritarie: abbassamento delle tasse, revoca delle concessioni autostradali per avere più sicurezza sulle nostre autostrade e riduzione dei tempi dei processi. Ovviamente siamo anche pronti a dare il via alla campagna referendaria sul taglio dei parlamentari".

Le reazioni del M5S: "Ora al lavoro in Parlamento"

Sul no della Corte Costituzionale, sulla stessa linea di quelle di Di Maio, sono arrivate altre dichiarazioni di esponenti del M5S. “La bocciatura della Consulta parla chiaro: no a manipolazioni disperate sulla legge elettorale. Chi voleva tensioni, palude e incertezza oggi perde miseramente e abbaia alla luna”, ha detto Giuseppe Brescia (M5s), presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e promotore del cosiddetto Germanicum. “Andiamo avanti con ancora più coraggio nel cammino di riforme: una nuova legge elettorale sganciata da interessi di partito, la riforma dell'elettorato attivo e passivo del Senato, fino al referendum sul taglio dei parlamentari", ha aggiunto. Dello stesso parere Sergio Battelli, deputato pentastellato e presidente della Commissione Politiche europee: “Mettiamoci al lavoro seriamente, e in Parlamento, coinvolgendo tutte le forze politiche, per dare al Paese una legge elettorale pensata davvero per la gente. Credo che la strada da seguire sia quella del proporzionale per garantire ai cittadini di essere adeguatamente rappresentati". La pensa così anche Gianluca Castaldi, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento: “È compito del Parlamento scrivere e approvare la legge elettorale. Con la partecipazione di tutte le forze politiche, opposizioni comprese. Ora mettiamoci al lavoro, tutti, per dare all'Italia una legge elettorale pensata per favorire i cittadini e non per favorire o sfavorire questa o quella forza politica, come già è successo in passato".

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