In un post il Movimento interviene per chiarire che dei 338 parlamentari eletti sono passati al gruppo misto o ad altri partiti solo in 20 e attacca i media: "Leggiamo che danno per morto il M5s. È una loro speranza"
"Sapete quanti parlamentari ha eletto il Movimento 5 Stelle nel 2018? 338. Sapete quanti sono andati al Misto o ad altri partiti? 20!". In un post sul Blog delle Stelle il M5s è tornato sulla vicenda degli onorevoli che stanno abbandonando il gruppo. In circa una settimana, in tre hanno lasciato il Movimento a partire dall'ex ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, seguito il 3 gennaio, dai deputati Nunzio Angiola e Gianluca Rospi. Ma a chi parla di diaspora, nel testo si replica: "Ancora una volta danno per morto il Movimento 5 Stelle. È una loro, legittima, speranza", ma "è bene che si smentiscano alcune sciocchezze".
Via meno del 6%
Il blog attacca poi i media scrivendo che "a leggere i giornali, dal gruppo parlamentare del Movimento se ne stanno andando tutti. Per alcuni giornali questo esodo epocale si sarebbe ufficialmente verificato ieri", eppure sarebbero in realtà usciti "meno del 6%. Un po' pochini per una diaspora".
Chi sono i fuoriusciti
Nel post si sottolinea e replica anche a un'altra critica che è stata mossa al M5S. Se alcuni hanno sostenuto che i 20 fuoriusciti "erano stati tutti calati dall'alto e che quindi è fallita la scelta dei candidati negli uninominali", il Movimento precisa invece che "nella scorsa legislatura tutti i fuoriusciti al Gruppo Misto (espulsi inclusi) erano passati per le parlamentarie". Andando a vedere nello specifico i numeri di chi è andato nel centrodestra, si evidenzia che "l'unico parlamentare passato a Forza Italia è un nostro eletto storico in lista con le parlamentarie: Matteo Dall'Osso. Alla Lega sono passati due candidati agli uninominali (Grassi e Urraro) e un nostro eletto storico in lista con le parlamentarie, che ha fondato il meetup di Terni (Stefano Lucidi)". Per quanto riguarda il Gruppo Misto, gli iscritti andati via dal M5S sono 11, tutti passati per le parlamentarie e attivisti storici come "Vizzini, Cunial, Giannone, Benedetti, Cecconi, Nugnes, Buccarella, Fattori, Martelli, Paragone e De Falco". Il Movimento, quindi, conclude scrivendo che "se si vogliono sostenere delle teorie, bisogna usare i dati in maniera oggettiva, non piegandoli ai propri comodi. E questo, sia chiaro, non vuole essere un attacco alla stampa corretta, bensì un tributo alla realtà".
Il M5S tra espulsioni e defezioni
Il Movimento 5 Stelle nell'ultima settimana è stato al centro di varie tensioni a partire dall'abbandono dell'ex ministro Fioramonti che il 30 dicembre, in un post su Facebook, aveva fatto sapere di aver deciso di andare via perché "deluso" dal Movimento. Il 3 gennaio, invece, ad annunciare il passaggio al Gruppo Misto sono stati i deputati Nunzio Angiola e Gianluca Rospi che criticavano la gestione del M5S. Intanto, a inizio gennaio, il collegio dei probiviri del Movimento ha deciso di espellere Gianluigi Paragone per aver votato contro la legge di bilancio.