Def, Di Maio: "Manteniamo la promessa sull'Iva. Con Franceschini lavoriamo molto bene"

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Il ministro degli Esteri soddisfatto dopo l’accordo raggiunto sulla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Dentro "ci sono misure per famiglie che fanno figli, il family act con l'assegno unico e infine gli asili nido che devono essere gratuiti"

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"Sono molto contento di questa nota di aggiornamento al Def perché manteniamo una promessa: non aumentare l'Iva. E lunedì ne manteniamo un'altra con il taglio dei parlamentari". Lo ha detto il ministro degli Esteri e capo politico del M5S Luigi Di Maio durante un’intervista televisiva, commentando il raggiunto accordo sulla NaDEF da parte del governo. Dopo l’approvazione della nota, lo spread apre oggi in ribasso a 137 punti. Nel Def - ha aggiunto Di Maio - "non c'è solo la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia" sull'Iva. "Ci sono misure per famiglie che fanno figli, il family act con l'assegno unico per famiglie e infine gli asili nido che devono essere gratuiti e che sarà nella legge di bilancio".

"Con Franceschini lavoriamo bene"

Il titolare della Farnesina ha spiegato che, "per quanto c'è scritto nella nota di aggiornamento del Def, ci sono più soldi per gli investimenti per università e ricerca. E questo per me è importantissimo anche perchè, se non ripartiamo dalla scuola anche il voto ai sedicenni... Questi ragazzi a quest'età in Italia possono anche lavorare, avere una vita quasi da maggiorenni, è giusto che abbiano il diritto al voto. Però dobbiamo accelerare con l'educazione civica nelle scuole", ha precisato. Poi, un commento sull'alleanza con il Pd: con Dario Franceschini, capo delegazione del Pd nel governo, "devo dire che lavoriamo molto bene e che soprattutto in questo primo mese molte questioni che potevano essere un problema le abbiamo risolte molto bene. Anche perché gli riconosco non solo una grande esperienza ma anche grande capacità".

Manovra da 29 miliardi

Stop all'aumento dell'Iva e avvio del taglio delle tasse sul lavoro, grazie a 14 miliardi di flessibilità e 7 miliardi di proventi dalla lotta all’evasione: queste le misure economiche al centro del documento che disegna la cornice di una manovra da circa 29 miliardi. Il deficit viene fissato al 2,2% del Pil sia nel 2019 che nel 2020, mentre il debito scende ma non rientra nei parametri di Bruxelles per via di un calo troppo ridotto: passa dal 135,7% al 135,1% del Pil. La crescita viene stimata allo 0,1% nel 2019 e nel 2020 allo 0,6%. Nella manovra entra un primo taglio del cuneo fiscale, a beneficio dei lavoratori dipendenti, per circa 2,7 miliardi nel 2020, prima di entrare a regime a 5,4 miliardi l'anno.

Riduzione delle spese e bonus per carte di credito

Tra le misure della manovra, la riduzione "delle spese fiscali e dei sussidi dannosi per l'ambiente e nuove imposte ambientali, che nel complesso aumenterebbero il gettito di circa lo 0,1 per cento del Pil", cioè circa 1,7-1,8 miliardi. Bonus per l'utilizzo delle carte di credito: l'entità dipenderà dalle risorse, ma l'obiettivo è restituire fino a 475 euro a chi, nell'anno precedente abbia speso fino a 2.500, con carta o bancomat, per comprare nei settori più a rischio evasione. Per quanto riguarda la lotta all'evasione, nel Def si legge che sono previste "nuove misure di contrasto all'evasione e alle frodi fiscali, nonché interventi per il recupero del gettito tributario anche attraverso una maggiore diffusione dell'utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili".

Le coperture

Per quanto riguarda le coperture, si legge nel Def, "le risorse per il finanziamento degli interventi previsti dalla manovra per il 2020 sono pari a quasi 0,8 per cento del Pil (circa 14,4 miliardi)" così suddivisi: 7,2 miliardi (0,4% del Pil) dalla lotta all'evasione, compresa la "diffusione di strumenti di pagamento tracciabili", 1,8 miliardi dalla spending review (0,1% del Pil), 1,7 miliardi (circa lo 0,1% del Pil). Il resto verrà da tagli ai sussidi e da altre misure fiscali.

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