L’ex premier chiede alla maggioranza un passo concreto verso la "generazione Greta", pronta ad esprimere alle urne le proprie idee. Acceso il dibattito tra favorevoli e contrari. Secco il no del senatore Monti: "Mi sembra demagogico"
"Una riforma costituzionale da fare in un anno: il voto ai sedicenni". Questa la proposta di Enrico Letta rilanciata dalle colonne del quotidiano Repubblica. Alla luce anche della grande partecipazione degli studenti alla mobilitazione Fridays for Future, secondo l'ex presidente del Consiglio è necessario che si faccia un passo concreto verso la "generazione Greta" (CHI È - FOTOSTORIA). Immediato il dibattito, molto acceso sui social e tra gli esponenti politici, che vede contrapporsi favorevoli e contrari. Tra i primi a dire di no è stato il senatore Mario Monti, che boccia la proposta come "demagogica" (DOVE GLI UNDER 18 POSSONO VOTARE).
Conte: "Sono d'accordo"
Ad appoggiare la proposta di Enrico Letta, invece, è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, secondo cui "abbassare la soglia per votare a 16 anni va benissimo. Ci sta. In altri ordinamenti già lo fanno". Il premier, intervenendo in diretta a Skuola.net, si è augurato che la riforma possa essere di iniziativa parlamentare: "Non è iniziata ancora una riflessione di governo ma potremmo farla: anzi forse sarebbe più utile che la si facesse in sede parlamentare".
Il sì di Di Maio
D'accordo anche Luigi Di Maio che su Facebook afferma: "Il voto ai sedicenni è una proposta che portiamo avanti da sempre e che sosteniamo con forza. I giovani in Italia vengono definiti, a seconda del momento, choosy, viziati, 'gretini': per noi questi giovani vanno soprattutto rispettati, ascoltati e messi al centro della nostra politica", dice il leader del M5s. "Se a 16 anni un giovane può lavorare e pagare le tasse, dovrebbe almeno avere il diritto anche di votare e scegliere chi decide della sua vita", aggiunge Di Maio. Favorevole al voto ai sedicenni è anche Carlo Calenda. L’ex esponente del Pd che su Twitter scrive: "Trovo giusto dare voto ai sedicenni per una regione semplice: il peso degli elettori meno giovani è preponderante e questo incide su una politica troppo a breve termine. Bravo Enrico Letta ad aver posto il tema", ha twittato.
Salvini favorevole
Voterebbe sì anche il leader della Lega Matteo Salvini, che solo qualche giorno fa, commentando la grande partecipazione alla manifestazione per il clima in tutta Italia, ha detto: "Viva i ragazzi che scendono in piazza, la Lega vorrebbe dargli anche il diritto di voto a 16 anni. Speriamo che qualche ministro non li prenda in giro. Ripresenteremo come Lega la proposta di legge per abbassare a 16 anni il diritto di voto, perché ormai i ragazzi e le ragazze oggi sono informati, svegli, partecipi".
Monti: "Idea demagogica"
Se per Enrico Letta concedere il voto ai ragazzi già a partire dai 16 anni è un modo di dimostrar loro che "vi prendiamo sul serio e riconosciamo che esiste un problema di sottorappresentazione delle vostre idee, dei vostri interessi", di diverso avviso è un altro ex premier, Mario Monti: "Il nostro è un Paese che gestisce le proprie politiche contro i giovani, ma non sono convinto che dando il voto ai sedicenni questo cambierebbe", ha detto il senatore. Poi aggiunge: "Mi sembra demagogico cavarsela dicendo che dobbiamo mettere i giovani al centro delle politiche quindi bisogna farli votare. I giovani – sostiene Monti - crescono sotto due ipoteche, quella ecologico-ambientale e quella del debito". Per questo servirebbe "inventarsi una Greta del debito pubblico, bisognerebbe ringiovanire e femminilizzare il professor Carlo Cottarelli".