L’ingegnere, unico componente del gruppo di esperti guidati dal professor Ponti a non aver firmato l’analisi costi-benefici sull’Alta velocità Torino-Lione, risponde al ministro delle Infrastrutture che aveva minimizzato la sua presenza nel team dei lavori
Ha partecipato ai lavori del gruppo di esperti che hanno stilato l'analisi costi-benefici sulla Tav "ma non alla redazione del documento finale, pubblicato sul sito del Ministero, poiché ero in disaccordo con la metodologia adottata a maggioranza". L’ingegnere Pierluigi Coppola, l'unico componente del gruppo di lavoro sulla ferrovia ad Alta velocità Torino-Lione a non essere contrario all'opera, replica così al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che aveva minimizzato il voto in dissenso dell’ingegnere, sottolineando che "non faceva parte del team di lavoro di Ponti” e che “ha dato un piccolo contributo di un ingegnere che dice la sua". Coppola spiega ora di aver manifestato le ragioni del suo "disaccordo in diversi scambi email con il gruppo di lavoro, e, in presenza, negli incontri organizzati presso la Struttura Tecnica di Missione, allargati alla segreteria tecnica del Ministro". (PONTI: NELLA NOSTRA ANALISI NON C'È ATTEGGIAMENTO IDEOLOGICO")
Coppola: “Tutelo il mio lavoro e le mie competenze professionali”
"Tali ragioni - prosegue Coppola - le ho sintetizzate al Ministro nella mia nota di 6 pagine del 24 Gennaio, che successivamente, su espressa richiesta della segreteria tecnica, ho sintetizzato in un'ulteriore nota di sintesi (tradotta anche in inglese) di 2 pagine". Coppola spiega la necessità di queste precisazioni "in relazione alle dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni dal ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli dopo la pubblicazione dell'analisi, esclusivamente a tutela del mio lavoro e delle mie competenze professionali". (I POSSIBILI SCENARI SENZA ACCORDO DI GOVERNO)
L'analisi costi-benefici
L'analisi costi-benefici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul Tav ha bocciato l'opera attraverso un documento degli esperti del ministero. Il dossier spiega come "il progetto presenta una redditività fortemente negativa", e assume come dati di partenza sulla "crescita dei flussi di merce e dei passeggeri" quelli "non verosimili contenuti nell'analisi costi-benefici redatta nell'anno 2011". Nello scenario "realistico", il valore attuale netto economico (Vane), ovvero il saldo tra i costi e i benefici, risulta pari rispettivamente a -6.995 milioni considerando i costi "a finire" (escludendo i soldi già spesi) e a -7.949 milioni qualora si faccia riferimento al costo intero. (LE TAPPE DI UNA VICENDA LUNGA 20 ANNI)