Caso Diciotti, Salvini assicura: "Nessun pericolo per il governo"

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Prima riunione in giunta Immunità del Senato per l'esame sull'autorizzazione a procedere contro il leader della Lega. Conte assicura: nessuna preoccupazione su tenuta esecutivo

"Non c'è nessun pericolo per il governo, non rischia assolutamente. Passo le mie giornate lavorando, non elucubrando sui forse". Così Matteo Salvini risponde a chi gli chiede delle possibili conseguenze della decisione della Giunta per le autorizzazioni sulla vicenda Diciotti e della possibilità che gli esponenti M5s votino a favore dell'autorizzazione al processo. "Ho scritto una lettera a Salvini per invitarlo, gli abbiamo dato sette giorni per presentarsi. Altre persone non sono previste nelle procedure", ha detto il presidente della giunta Maurizio Gasparri. Il leader della Lega ha detto di confidare "non solo" del M5s, ma "dell'intero Senato, perché qui non è in discussione un reato ma il fatto che un governo possa esercitare i poteri che gli italiani gli conferiscono. Lo abbiamo fatto nell'interesse pubblico, sì o no? I senatori voteranno. Salvini lo ha fatto per preminente interesse pubblico e per la difesa nazionale? La risposta mi sembra molto chiara, semplice".

Prima seduta in Giunta

A dettare i tempi sul caso Diciotti in giunta Immunità al Senato è il presidente Gasparri, nel primo giorno dell'esame della domanda d'autorizzazione a procedere contro il vicepremier sul caso della nave (I TEMPI). E precisa: "Se il governo avrà cose da dire sarà lo stesso Salvini a riferircele, arricchendo la sua relazione". Intanto il premier Giuseppe Conte, dopo il vertice notturno a Palazzo Chigi con Salvini e Luigi Di Maio, assicura: non c'è "nessuna preoccupazione" sulla tenuta del governo. Ieri lo stesso presidente del Consiglio era intervenuto per prendersi tutta la responsabilità della decisione del governo sulla Diciotti.

Gasparri: "Rispetteremo i tempi"

Nel specifico Gasparri, al termine della prima seduta sul caso Diciotti, ha precisato: “La mia relazione ha avviato il procedimento, poi ascolteremo l'interessato e farò una mia proposta: il tutto entro il 23 febbraio. Deciderà Salvini se mandare una memoria o venire di persona. Vorrei garantire il rispetto dei tempi e della procedura". "Gasparri ha assolutamente ragione: sono io l'interlocutore della Giunta per le autorizzazioni a procedere. Non ho ancora letto tutte le carte: ora lo farò, e mi confronterò con la Giunta", la replica di Salvini. Questa mattina il senatore del M5S Mario Michele Giarrusso aveva spiegato con una nota che Conte, Di Maio e Danilo Toninelli "depositeranno", presso la Giunta, "una memoria, spiegando che sul caso Diciotti ci sia stata una decisione che coinvolge tutto il Governo, con responsabilità anche di altri ministri e del Presidente Consiglio stesso".

Caso Diciotti, Salvini: "Sequestro persone? No, difendo Paese"

“Per me è difendere il mio Paese”, ha ribadito intanto Salvini, tornando sulla scelta di non far sbarcare i migranti dalla nave lo scorso agosto. "Ad ogni barcone che arriva illegalmente in Italia ho detto, dico e dirò di no!”, ha scritto su Facebook. Ieri il ministro dell'Interno, sul caso e sull'accusa di sequestro di persona, aveva già precisato che la decisione di non autorizzare lo sbarco era stata presa "nell'interesse pubblico" e per questo aveva chiesto di "negare l'autorizzazione a procedere ai giudici”. La svolta del vicepremier aveva però mandato nel caos il Movimento, innescando l'irritazione di Di Maio, con la maggioranza del Movimento schierata sulla linea di Alessandro Di Battista: votare sì all'autorizzazione. E oggi, sull'ipotesi che i pentastellati votassero per l'autorizzazione a procedere, il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (Lega), attacca: "Dal mio punto di vista c'è da rimettere in discussione tutto".

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