Di Maio: "Metto la ditta in liquidazione, devo occuparmi del Paese"

Politica
Foto: Archivio Ansa

Il vicepremier ha parlato dell’attività imprenditoriale e della polemica sulle cartelle esattoriali del padre: "Non mi sono mai occupato di fatti di gestione, sono stato operaio per soli 4 mesi". Al via il procedimento sulla demolizione dei manufatti abusivi

"L'attività imprenditoriale della Srl è cessata da oltre un anno e oggi, 4 dicembre, la stessa verrà posta in liquidazione". Così il vicepremier Luigi Di Maio, intervistato dal Fatto Quotidiano, torna sulla polemica che ha visto coinvolto il padre Antonio in merito ai lavoratori in nero assunti dall’azienda familiare e ai debiti con Equitalia (LE TAPPE). "Ho già dichiarato di non essermi mai occupato di fatti di gestione, di essere stato operaio della ditta di mia madre per soli 4 mesi, e di aver aperto il cancello del deposito di mio padre qualche volta e niente più, non potendomi ora occupare del controllo di legalità e della revisione contabile postumi delle aziende di famiglia, io direi di finirla qui perché devo occuparmi dei problemi del Paese", ha detto il leader del M5s. Intanto nelle prossime ore saranno notificati ad Antonio Di Maio e a sua sorella gli atti dell'avvio del procedimento per l'abbattimento dei manufatti abusivi e per la rimozione dei rifiuti presenti sul terreno a Mariglianella di comproprietà del papà e della zia del vicepremier. Stamattina, gli atti sono stati consegnati all'ufficio protocollo del Comune di Pomigliano d'Arco, dove risiede Antonio Di Maio, e inviati per raccomandata anche al Comune di Loano (Reggio Emilia), dove vive la sorella dell'uomo.

I presunti abusi

Un atto dovuto, quello dell'avvio del procedimento, dopo che i vigili urbani di Mariglianella, nei giorni scorsi, hanno effettuato i controlli sulla proprietà dei Di Maio in via Umberto I, riscontrando quattro manufatti che dai primi accertamenti risultano essere abusivi, e la presenza di rifiuti inerti, per lo più scarti edili, su tre piazzole dello stesso terreno. Gli agenti della polizia municipale hanno fatto quindi scattare i sigilli per i presunti abusi e per la presenza dei rifiuti, inviando gli atti alla Procura di Nola. In seguito a tutto ciò l'avvio del procedimento da parte degli uffici comunali, che potrebbe portare all'ordinanza di abbattimento e di ripristino dei luoghi.

"Mio padre non aderirà alla rottamazione"

In merito alle cartelle esattoriali di Equitalia, il vicepremier afferma: "A mia precisa domanda, mio padre ha risposto che non aderirà alla rottamazione" prevista dalla pace fiscale, e che "non ha aderito alla rottamazione prevista nel 2015/2016. Non so - prosegue il ministro - se alcune cartelle si estingueranno (quelle sotto i mille euro, ndr), ma resta il fatto che su un debito di circa 180.000 euro questo non migliorerebbe in maniera significativa la situazione di mio padre".

"Non sapevo dei debiti con Equitalia"

Di Maio, infine, assicura che nel 2014, quando ha deciso di occuparsi della ditta di famiglia, non sapeva "assolutamente" del debito di suo padre con Equitalia. "Mio padre l'ha tenuto nascosto a noi figli. E questo lo ha già detto". In merito all'esistenza di debiti della madre, Paolina Esposito, con l'Agenzia delle Entrate quando gli ha ceduto l'azienda, "non lo so, se ne è occupato il commercialista. Io all'epoca ho solo accettato la donazione di mia madre", conclude il vicepresidente del Consiglio.

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