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Conte al Consiglio europeo: "Non c’è margine per cambiare la manovra"

Politica

Il premier a Bruxelles per difendere la legge di bilancio: “Confido in dialogo costruttivo”. Poche ore prima alcune frasi del commissario Oettinger hanno creato tensioni. Il presidente del Consiglio incontra subito Merkel

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Il governo M5s-Lega tira dritto sulla manovra malgrado gli avvertimenti sempre più insistenti dell'Unione europea che si prepara al braccio di ferro sulla prima legge di bilancio dell'esecutivo Conte (COSA PREVEDE LA FLAT TAX - LA PACE FISCALE - QUOTA 100). E' lo stesso Giuseppe Conte a chiarirlo, al suo arrivo all'Europa building per il Consiglio europeo, dopo che i due vice premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio avevano respinto al mittente le critiche arrivate questa volta dal commissario Ue al Bilancio, Gunther Oettinger.

Conte: non c’è margine per cambiare la manovra

"Abbiamo studiato" la manovra "molto bene", ha scandito Conte, parlando coi giornalisti prima dell'incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel. "Il margine di cambiamento direi che non c’è: l'abbiamo impostata in un certo modo", ha proseguito. "Io confido in un dialogo costruttivo" con l'Ue, ha risposto Conte a chi gli chiedeva se il governo tirerà dritto anche davanti a una bocciatura da parte Ue. "Sicuramente avremo delle osservazioni - immagino - critiche e ci confronteremo". Agli altri leader europei, ha assicurato il presidente del Consiglio che giovedì 18 ottobre incontrerà anche il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro olandese Mark Rutte, "porterò il messaggio che abbiamo studiato molto bene la manovra, articolata. E' una manovra per invertire la tendenza verso cui era ormai orientata l'economia italiana. Vogliamo crescere". Ma quella di Conte potrebbe essere una missione difficile anche perché, secondo i leader europei, il margine di manovra del presidente del Consiglio italiano, rispetto alle intenzioni degli azionisti del governo M5S-Lega, resta piuttosto limitato.  (GRILLO ATTACCA JUNCKER).

L’incontro con Angela Merkel

E' stato l'incontro tra Conte e Angela Merkel, durato 20 minuti, il "clou" della prima giornata del premier a Bruxelles. Un incontro che la cancelliera, cambiando il programma previsto, ha voluto senza delegazioni dando così l'immagine di voler parlare "a tu per tu" con il capo del governo italiano. Al termine dell'incontro fonti di Palazzo Chigi sottolineano come sia  emersa la volontà di un dialogo costruttivo sulla manovra. Ma la posizione della Merkel, già prima del faccia a faccia, appariva chiara: "Ciascun Paese ha il dovere di preoccuparsi della stabilità dell'economia", è il messaggio che il capo del governo tedesco ribadisce in giornata.

Lo scontro con Oettinger

Ma sono state le dichiarazioni di Oettinger a tenere banco per tutta la giornata. "Il bilancio italiano per il 2019 non è compatibile con gli impegni che esistono nella Ue", ha sostenuto il commissario in un'intervista a Die Spiegel. Oettinger, che si è successivamente corretto spiegando di aver espresso "una opinione personale", ha inoltre rivelato che la lettera del Commissario economico e finanziario Pierre Moscovici "arriverà a Roma giovedì 18 o venerdì 19". "Non ho detto che c'è una decisione della Commissione in merito, né che una lettera di rifiuto sarà inviata giovedì o venerdì", ha poi precisato. Il chiarimento del Commissario non gli ha comunque risparmiato le repliche del governo italiano: "Si morda tre volte la lingua prima di parlare", ha replicato Di Maio mentre Salvini ha incalzato: "Smettetela, la manovra non cambierà". 

Dialogo, ma no cambiamenti

Nonostante i rinvii al mittente di premier e ministri l'ipotesi di una possibile bocciatura Ue rimane. La Commissione ha già preparato la lettera con cui chiederà al governo una serie di chiarimenti relativi alla legge di bilancio, ma non è ancora stato deciso quando sarà spedita. L'esecutivo Ue, spiegano fonti a Bruxelles, contesterà il quadro programmatico di bilancio adottato dal governo, anche se darà all'Italia "una possibilità di rispondere" prima della eventuale decisione di rigettare la manovra.