Calenda: "Al Pd serve uno psichiatra come segretario"

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Foto d'archivio Ansa
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L'ex ministro dello Sviluppo economico dopo la cancellazione della cena con i leader dem: "Ai dirigenti importa il congresso". E si dice convinto che il partito non debba correre alle prossime elezioni europee

Ai dirigenti del Pd "non importerà" di perdere le prossime elezioni europee e regionali: "Quello che importa a loro è il congresso. Sta diventando un posto in cui l'unico segretario che si dovrebbe candidare è il presidente dell'associazione di psichiatria". Carlo Calenda, in un'intervista radiofonica, torna sul futuro del Pd e non nasconde l’amarezza dopo il nulla di fatto sulla cena che aveva proposto a Paolo Gentiloni, Marco Minniti e Matteo Renzi con l'obiettivo di ritrovarsi e accordare una strategia di opposizione (LA STORIA DEL PD). In un primo momento, inoltre, sembrava che durante l'intervista l’ex ministro dello Sviluppo economico avesse detto che il partito meritasse "l'estinzione". Dichiarazione poi smentita sia dagli intervistatori che dallo stesso Calenda, che ha assicurato: "Non ho mai pronunciato la parola estinzione per il Pd".

Calenda: Pd non si presenti a Europee

Parlando del futuro del Partito democratico, Calenda si è detto "convinto che alle prossime Europee il Pd non ci debba essere. Serve un fronte repubblicano, progressista, che recuperi la parte di classe dirigente locale e nazionale capace ma che spazzi via un partito che ha come unico obiettivo quello di spartirsi una torta sempre più piccola tra dirigenti che sono usurati, che pensano solo a questo dalla mattina alla sera". "Il quadro è drammatico", insiste, "perché nessuno parla con nessuno, non ci si fida di nessuno, qualunque iniziativa viene presa come un'aggressione contro altri. Basti pensare che Gentiloni e Renzi non si parlano dal 4 marzo".

La cena con Gentiloni, Minniti e Renzi cancellata

Mentre sulla proposta di Matteo Orfini di sciogliere il Pd, Calenda ha commentato: "È un tipo strano, adesso parla di scioglimento ma quando io proponevo di fare una cosa nuova mi dava del traditore". E sulla cena, cancellata "dopo 24 ore di polemiche", l'ex ministro spiega: Renzi "ha risposto tramite retroscena, dicendo che non sarebbe venuto perché lui si occupa dei destini dell'universo del Paese e quindi non se ne frega niente di andare a una cena". E ha aggiunto: "Con Gentiloni e Minniti parlo continuamente. Nel Pd c'è un'entità, che si chiama Renzi, che non si capisce cosa voglia fare e che va avanti per conto suo". All'ipotesi della cena, aveva poi risposto anche Nicola Zingaretti, al momento l'unico candidato ufficiale alle primarie del Pd. La sua controproposta: una cena "con un imprenditore, un operaio, uno studente, un professore, un volontario, un professionista. Per un congresso diverso, aperto e partecipato, la prossima settimana". "Cose surreali", il commento di Calenda su questa iniziativa. 

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