La novità del doppio incarico dato a Giuseppe Conte, la minaccia di impeachment, gli 89 giorni passati dal voto: numeri che non hanno precedenti
Il 4 marzo dalle urne è uscita un’Italia spaccata in due, con il Nord a trazione leghista e il Sud che ha visto trionfare il Movimento 5 Stelle (Gli ultimi aggiornamenti. DIRETTA). Dopo quasi tre mesi, è nato un governo, guidato dal professore Giuseppe Conte, appoggiato proprio dalle due forze uscite vincitrici dal voto. Nel mentre si è consumata una crisi istituzionale e politica, che ha infranto molti record del passato.
Il doppio incarico a Conte
A cominciare dal doppio incarico a Conte per formare il governo, un'assoluta novità nel panorama della politica italiana. Nella prima occasione, il presidente della Repubblica si era rifiutato di nominare Paolo Savona (CHI È) ministro dell’economia, preoccupato per le conseguenze sui risparmi del Paese. Proprio la decisione del Quirinale aveva portato a uno scontro senza precedenti, con la richiesta (annunciata e ritirata) di impeachment da parte del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d’Italia: non era mai accaduto durante la formazione di un esecutivo.
Sono passati 89 giorni dal voto
Anche il numero di incarichi complessivi dati dal Colle per raggiungere un accordo su una possibile squadra di governo è un record assoluto: sono ben cinque. Dopo i due mandati esplorativi al presidente del Senato Casellati e al presidente della Camera Fico, ci sono stati i due incarichi conferiti a Conte, con in mezzo quello a Carlo Cottarelli, che ha poi rinunciato. Storici primati rappresentano anche le tempistiche. Sono trascorsi 89 giorni dal 4 marzo: il precedente record apparteneva al governo Amato, nato dopo 82 giorni nel 1992. Quasi cento ore sono invece passate dal primo incarico affidato a Conte e l'ultimo, arrivato il 31 maggio.