Sulla piattaforma Russeau il testo definitivo è già stato approvato dagli iscritti del M5s: il 94% ha detto "sì". Oggi tocca ai gazebo. Lunedì i leader salgono al Colle, ma manca ancora l'intesa sul presidente del Consiglio. Di Maio: "Con Lega no alleanza ma contratto"
Il contratto di governo di M5s e Lega è concluso e già approvato dagli iscritti del M5s. Sulla piattaforma Rousseau venerdì il 94% dei votanti ha detto “sì”. Ieri e per tutta la giornata di oggi si replica invece con i gazebo. Carroccio presente in circa 1000 piazze italiane: la votazione è aperta a tutti (LE FOTO DEI GAZEBO). Resta fissato a domani, invece, l'appuntamento al Quirinale dove Di Maio e Salvini dovrebbero consegnare a Mattarella il nome del premier, sul quale però manca ancora l’intesa. Il capo politico di M5s si è detto pronto a fare un passo indietro. Si fa così largo l’ipotesi di un "mister X" proposto dal Movimento, una personalità che dovrebbe essere politica e allo stesso tempo diversa dal leader pentastellato. Sulle tempistiche Di Maio da Ivrea spiega: "Approvato il contratto di governo nelle prossime ore, quindi in questo fine settimana, scioglieremo anche il nodo premier" (VIDEO). Sull'intesa con la Lega chiarisce: "Non è una alleanza ma un contratto di governo su punti specifici". Il leader pentastellato torna poi sulla Tav e annuncia che dirà alla Francia che l'opera "non serve più".
Di Maio: programma è vero leader
"Nel contratto è ben spiegato che continueremo ad essere alternativi sul territorio, a correre gli uni contro gli altri alle amministrative, alle comunali e alle regionali e anche alle prossime politiche o alle europee", spiega il leader pentastellato sul rapporto con il Carroccio. E ricorda: "C’è da lavorare per almeno 5 anni con l'obiettivo di migliorare la vita degli italiani". Per Di Maio, in attesa di lunedì, resta comunque la soddisfazione per "aver portato al governo il programma, che è il nostro vero leader". Ma intanto, Davide Casaleggio, fa sapere: "Il mio presidente del Consiglio ideale? È Luigi Di Maio".
Accordo sul contratto definitivo
Il contratto di governo “giallo-verde” è arrivato venerdì: il testo definitivo si articola in 30 punti e 57 pagine. Sulla copertina la dicitura "Contratto per il governo del cambiamento". Fra i punti toccati: niente scorporo acquisti Bce di titoli di Stato da calcolo debito, lo "stop" alla legge Fornero - con la possibilità di andare in pensione "da subito" una volta raggiunta quota 100 tra età e contributi - e la “sospensione” e “ridiscussione” della Tav Torino-Lione. Sulla flat tax, altro argomento molto discusso in sede di trattativa, rimangono soltanto aliquote del 15% e del 20% "per persone fisiche, partite IVA, imprese e famiglie". Mentre sul reddito di cittadinanza cifre e requisiti restano quelli del programma pentastellato. Affrontati anche il tema dell’immigrazione (con il superamento del regolamento di Dublino) e delle moschee e dei luoghi di culto. Previsto il ritiro di sanzioni alla Russia, mentre manca un capitolo per il Sud.
Scontro Salvini-Berlusconi
Sul contratto il centrodestra si è spaccato. Per Silvio Berlusconi "la coalizione con un programma comune è assolutamente un'altra cosa e non ha nulla a che vedere con il Movimento 5 Stelle. In questo momento con Salvini c'è molta distanza". Il leader di Forza Italia ha commentato così l’intesa tra i due schieramenti: "Preoccupazione molto forte, c'è anche una delusione profonda, perché ci sono troppi punti opposti al contratto centrodestra, in alcuni punti sulla giustizia siamo nella direzione più giustizialista possibile e ci danno forti motivi di preoccupazione". Poi il suggerimento al leader leghista: "Gli ho consigliato di tornare a casa". Anche il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, si dice critico nei confronti dell’accordo tra Lega e M5s: "La democrazia del web rischia di essere soltanto una finta democrazia. Mi rifiuto di vivere in questo sistema perché è l'inizio di un percorso per arrivare alle dittature", spiega in un'intervista al Mattino, dove aggiunge: "Non credo che dar vita ad un governo Lega-Cinque Stelle sia la scelta giusta per l'Italia".
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