Reddito di cittadinanza 5 Stelle, cos'è e quali sono i requisiti

Politica
Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista (Foto LaPresse)
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Pilastro della campagna elettorale del Movimento, prevede un sostegno economico alle famiglie sotto la soglia di povertà. Tuttavia, rimane l'ostacolo delle coperture finanziarie. Ecco in cosa consiste

È stato il cavallo di battaglia del M5s in campagna elettorale, adesso però il reddito di cittadinanza, compreso nel cosiddetto decreto dignità annunciato dal vicepremier Luigi Di Maio, è stato rimandato. In realtà il testo c'è ed è pronto per essere presentato, ma rimane l’ostacolo delle coperture finanziarie, in particolare per il pacchetto fiscale. A dare lo stop sarebbe stato il ministro all’Economia Giovanni Tria, ma il leader pentastellato ha rassicurato tutti: "Si farà". Si tratta di uno dei provvedimenti più importanti su cui il Movimento ha puntato. E, poco dopo le elezioni dello scorso 4 marzo (LO SPECIALE), un grafico mostrava come tra le ricerche su Google la voce "reddito di cittadinanza" avesse fatto registrare diversi picchi.

Cosa prevede e chi riguarda

Quella di una misura di sostegno a chi si trova al di sotto della soglia di povertà è in realtà una vecchia proposta del Movimento 5 Stelle, presentata cinque anni fa con il disegno di legge n. 1148 del 2013. Si tratterebbe di un contributo versato a tutte quelle famiglie italiane che si trovano in condizioni di indigenza economica. Il disegno di legge dei 5 Stelle indica come soglia di povertà quella di 780 euro al mese, cioè 9.360 euro all’anno. La misura utilizza l’indice di povertà monetaria individuato dall’Unione europea nel 2014. Ai poveri assoluti senza alcun reddito andrebbero quindi 780 euro, mentre a chi ha un reddito sotto quella cifra verrebbe versata un’integrazione in cambio di corsi di formazione e lavori di pubblica utilità. La misura può riguardare i componenti di tutta la famiglia: un nucleo composto da quattro persone, scrive il Movimento 5 stelle, può arrivare a percepire 1.950 euro. Facendo un esempio, calcola in 1.560 euro mensili il reddito di cittadinanza di "una famiglia di tre persone, con genitori disoccupati a reddito zero e figlio maggiorenne a carico". Tuttavia, per avere il reddito di cittadinanza, "in cambio" si dovrà lavorare otto ore gratis alla settimana. L'obiettivo, ha spiegato lo stesso Di Maio, "non è dare soldi a qualcuno per starsene sul divano" ma riqualificarlo e reinserirlo nel mondo del lavoro. Secondo l’ultimo rapporto Istat sulla povertà assoluta, sono oltre 5 milioni, per l’esattezza 5 milioni e 58mila, le persone che nel 2017 hanno vissuto in povertà assoluta in Italia: si tratta del valore più alto registrato dall'inizio delle serie storiche, nel 2005. Se si parla di famiglie, quelle che vivono in povertà assoluta sono stimate in 1 milione e 778mila.

I requisiti

La proposta del Movimento 5 Stelle prevede alcuni requisiti per poter accedere al reddito di cittadinanza: oltre a essere maggiorenni, il principale è quello di essere disoccupati o inoccupati, o comunque di percepire un reddito da lavoro o una pensione inferiore alla soglia di povertà. Chi dovesse rientrare in questi requisiti e cominciasse a percepire il reddito di cittadinanza dovrà, secondo quanto prevede il disegno di legge del Movimento 5 Stelle, "iniziare un percorso" per arrivare a una condizione di autosufficienza economica. Ovvero, iscriversi a un centro per l’impiego, dimostrare di mettere in pratica una ricerca attiva del lavoro e "accettare uno dei primi tre lavori offerti", oltre a comunicare "tempestivamente qualsiasi variazione del reddito".

La questione coperture

Secondo il Movimento 5 Stelle, il costo per le casse dello Stato del reddito di cittadinanza sarebbe di circa 14 miliardi di euro per il sostegno delle famiglie al di sotto della soglia di povertà. La cifra corrisponde praticamente a quella calcolata dall’Istat durante un’audizione al Senato nel 2015 sul disegno di legge del Movimento, che parlava di un “costo totale del sussidio” di “circa 14,9 miliardi di euro”. Per l’Inps la cifra è invece molto diversa: secondo il presidente Tito Boeri si parla di 30 miliardi. L’audizione al Senato del 2014 è stata citata da Roberto Fico durante l’ultima campagna elettorale. Come coprire dunque la cifra? In un post sul Blog delle Stelle, il Movimento ha spiegato che i circa 14 miliardi verrebbero ottenuti grazie a “5 miliardi di agevolazioni (fiscali, ndr) e 2,5 miliardi di tagli agli sprechi”. Per il resto, si afferma, “il reddito di cittadinanza tende a ripagarsi da solo sia in ragione degli spazi che apre ai consumi sia perché ci sosterrebbe nel dibattito con la Ue circa una revisione del nostro Pil potenziale”.

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