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Elezioni 2018, Grasso: "Il Pd perde perché non è più di sinistra"

Politica
Il leader del partito 'Liberi e Uniti', Pietro Grasso (Foto: archivio Ansa)

Il leader di Liberi e Uguali ha parlato durante la manifestazione organizzata a Palermo per la presentazione delle liste. "Il Partito Democratico ormai è il PdR, il 'Partito di Renzi'. Siamo l’unica sinistra del Paese". Tra gli altri nomi, confermati Bersani ed Errani

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"Il Pd perde perché non è più di sinistra. Basta col dire che si perde perché la sinistra è spaccata: il Pd ha perso anche dove si era uniti. Il problema è un altro".Così Pietro Grasso è intervenuto durante la manifestazione organizzata per la presentazione delle liste elettorali in vista delle elezioni del 4 marzo. "L’unico partito di sinistra è il nostro", ha aggiunto. Intanto, tra le altre liste Leu presentate, confermate le candidature di Bersani ed Errani. (SPECIALE ELEZIONI)

"Il Pd ormai è il PDR: Partito di Renzi"

Il leader di Liberi e Uguali ha attaccato anche il segretario dem Matteo Renzi: "Il Partito democratico è diventato ormai il partito di Renzi, il PDR. Lì dentro per dissenso e minoranze non c'è più spazio. E a chi ancora mi chiede perché ci siamo spaccati, rispondo, 'ma non lo capite?'". In vista delle elezioni, inoltre, Grasso conferma che non si concentrerà sulla soglia di sbarramento: "Quello che mi preme è realizzare un programma di sinistra da cui i cittadini si sentano rappresentati e garantiti".

"Nostri progetti diversi da quelli del Pd"

Durante la presentazione delle liste a Palermo, Grasso attacca il Pd anche sulla legge elettorale: "Hanno fatto una legge elettorale per fare poi l’alleanza con la destra. Noi no. Noi abbiamo un’altra visione del Paese". Il leader Leu poi aggiunge: "Il Pd aveva presentato un emendamento alla manovra di Bilancio in cui si prevedeva di togliere l’Iva sulle ostriche, poi è stato ritirato. Altri nel programma elettorale si impegnano a togliere l’iva ai cibi per gli animali. Noi abbiamo altri progetti. Si dice che la politica ha bisogno di un rinnovamento e noi ci stiamo provando. Le persone che vengono dalla società civile, dalla cittadinanza attiva hanno una maggiore attrattiva e godono di un maggiore consenso".

"Ci auguriamo il risveglio delle coscienze. Mi candido a Palermo"

Grasso chiama i cittadini al voto, ricordando il massiccio astensionismo che ha caratterizzato le ultime elezioni regionali in Sicilia, dove solo il 49% degli aventi diritto ha votato: "Ci auguriamo davvero un risveglio delle coscienze, un ritorno al voto per garantire a questo Paese il cambiamento decisivo di cui ha bisogno". Poi aggiunge: "Mi candido nel collegio uninominale di Palermo. Mi candido nella mia città e accetto la sfida mettendoci la faccia".

Il Mezzogiorno sia al centro dell'agenda politica

Infine, il politico siciliano ricorda una delle priorità del suo partito: "Riportare la questione del Mezzogiorno al centro dell'agenda politica: metà della popolazione siciliana vive in famiglie a rischio povertà. La disoccupazione è più del doppio rispetto al resto d'Italia, qui abbiamo il maggior numero di giovani che non studia e non cerca lavoro e il più basso numero di occupati d'Europa. Ogni anno dalla provincia di Palermo se ne vanno 10mila persone: laureati, persone in cerca di lavoro". "E' una fotografia drammatica che non si risolve con gli slogan - ha aggiunto - Servono investimenti e una programmazione seria". Grasso ha auspicato il ripristino della clausola Ciampi che imponeva che 45% finanziamenti pubblici fossero investiti nel Mezzogiorno e conclude: "Serve una regia nazionale dei fondi comunitari visto che la Sicilia non riesce a spenderli".

Liste Leu, nessuna sorpresa: confermati Bersani ed Errani

Mentre Grasso presentava le liste elettorali a Palermo, nessuna sorpresa da quelle in Emilia Romagna con Pier Luigi Bersani capolista nel listino plurinominale della Camera a Bologna e con Vasco Errani nell'uninominale del Senato a Bologna. Quest'ultimo sarà dunque protagonista della sfida contro Pier Ferdinando Casini sostenuto dal Pd. Sono questi i principali nomi confermati da Leu presso la corte di Appello di Bologna in vista delle elezioni del 4 marzo. Vasco Errani, ex presidente della Regione Emilia Romagna correrà anche al Senato nel plurinominale come capolista nel collegio Bologna-Romagna.