Tra i principali promotori della consultazione del 22 ottobre c’è il governatore Maroni: intorno a lui si è ricompattato il centrodestra (tranne FdI). Per il Sì anche M5S. Diviso il centrosinistra. Il Pd è ufficialmente per l’astensione ma alcuni sindaci sono favorevoli
La posizione del centrosinistra
Il Partito democratico ufficialmente parla di voto inutile e costoso e, come tutte le altre formazioni di sinistra, invita gli elettori ad astenersi. Ma chi fa i conti con il governo quotidiano del territorio, come i sindaci, la pensa diversamente. Diversi amministratori locali si sono detti favorevoli. Un esempio è Giorgio Gori, primo cittadino di Bergamo che probabilmente sfiderà Maroni alle prossime Regionali. Gori ha detto che il governatore ha strumentalizzato il voto, ma ha aggiunto: “Noi siamo per l’autonomia, quindi io dico di votare Sì. Credo sia una cosa positiva per la Lombardia e per il Paese se questa e altre regioni guadagnino un po’ più di competenze e di gestione diretta di materie rilevanti”. Ha detto che voterà Sì anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Si è schierato per il No, invece, l’ex primo cittadino e ora leader di Campo progressista Giuliano Pisapia. Mdp e Insieme, invece, hanno dato indicazione di astenersi.
Per il Sì il centrodestra e il M5S
Se il centrosinistra è diviso, il centrodestra si è compattato intorno al referendum. Anche se a spingere è stata soprattutto la Lega Nord, la consultazione ha rilanciato l’asse Berlusconi-Carroccio e trovato il sostegno di quasi tutte le forze di centrodestra. Unica eccezione, più a livello nazionale che locale, Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni, la leader, ha lasciato libertà di voto ma ha definito i referendum in Lombardia e Veneto dannosi per l’unità nazionale. “Vogliamo aumentare le competenze in capo a una regione virtuosa come la Lombardia”, ha detto invece Maria Stella Gelmini. L’esponente di Forza Italia ha ribadito come il referendum sia “nel solco della Costituzione” e “non mina l’unità nazionale”. “Non è il referendum di un partito, è il referendum dei cittadini lombardi che vogliono poter essere protagonisti delle scelte del loro territorio”, ha aggiunto. A favore del Sì c’è anche il Movimento 5 Stelle, che resta però critico sui tempi della consultazione: a ridosso della campagna per le Regionali.