Ballottaggio comunali 2017: a Parma Scarpa sfida l’uscente Pizzarotti

Politica
I due candidati al ballottaggio per il Comune di Parma: Paolo Scarpa (a sinistra) e Federico Pizzarotti (Fotogramma)
Fotogramma_Elezioni_Pamra_Pizzarotti

Il fuoriuscito del M5s cerca la riconferma per il secondo mandato. Ma per riuscirci dovrà battere il candidato del centrosinistra con un profilo molto "civico". Decisivi i voti del centrodestra e l’affluenza, che l'11 giugno è stata molto bassa. LO SPECIALE

A Parma, lo scorso 11 giugno, sono stati poco più di 1500 i voti che hanno diviso i due candidati che si sono guadagnati l’accesso al ballottaggio. Anche per questa ragione è probabile che il prossimo sindaco del capoluogo emiliano sarà figlio di un testa a testa che vedrà il fuoriuscito eccellente del M5s e primo cittadino uscente, Federico Pizzarotti, darsi battaglia fino all’ultimo voto con Paolo Scarpa, candidato del Pd e di alcune liste civiche.

Al primo turno in vantaggio Pizzarotti

Il sindaco uscente, dopo aver abbandonato il M5s, si è ripresentato sotto le insegne della sua lista civica, Effetto Parma, e al primo turno ha raccolto il 34,78% dei consensi classificandosi primo. Ad inseguirlo il candidato del centrosinistra – che non guida Parma da quasi vent'anni - Paolo Scarpa, con il sostegno del Partito democratico e di due liste civiche ha preso il 32,73% dei voti. Dal risultato è emerso che Pizzarotti non ha risentito dell’uscita dal partito di Beppe Grillo (che si è fermato a un deludente 3,18%) ma che anzi, secondo un’analisi dell’Istituto Cattaneo, è riuscito ad espandere il proprio elettorato in modo trasversale: soprattutto ai danni del centrosinistra. Scarpa, invece, si fa forte di un profilo molto "civico", con l’obiettivo di pescare anche nel bacino del centrodestra parmigiano che cercherà di attrare su temi come diritti civili, accoglienza e ambiente, sui quali Pizzarotti è percepito più a sinistra dello stesso Scarpa.

L’incognita dell’affluenza

Un ruolo determinante, domenica 25 giugno, lo giocherà l'affluenza alle urne, che al primo turno ha raggiunto i minimi storici con solo il 53,65% degli aventi diritto che sono andati a votare. E al secondo turno le cose potrebbero non andare meglio considerate anche le temperature proibitive che hanno indotto nei giorni scorsi il capoluogo emiliano a dichiarare lo stato d'emergenza per la crisi idrica.

Decisivi i voti del centrodestra

Nei giorni scorsi il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, ha dichiarato che "visto i disastri che il partito di Renzi ha fatto sia a livello nazionale che in Emilia-Romagna, a Parma non voterei sicuramente per il candidato del Partito democratico". Se anche tutti gli elettori del suo partito si dovessero comportare nello stesso modo, ci sono buone possibilità che Pizzarotti venga riconfermato a Palazzo del Comune. Laura Cavandoli, infatti, da candidata leghista al primo turno con il sostegno di tutto il centrodestra, ha raccolto il 19% dei consensi. Cinque anni fa gli elettori di questa area votarono al secondo turno in massa Pizzarotti per impedire al Pd di vincere. Questa nuova tornata elettorale dirà se i Parmigiani si comporteranno allo stesso modo.

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