I residenti dei 131 paesi colpiti dalle scosse, per poter partecipare alle consultazioni del 4 dicembre, devono presentare entro martedì 29 novembre un modulo al Comune in cui si trovano. Le istruzioni per il voto fuori sede
Anche gli sfollati per il terremoto che ha colpito il Centro Italia potranno votare per il referendum costituzionale del 4 dicembre. E potranno farlo nei paesi vicini al loro o in quelli in cui si trovano ad abitare temporaneamente. Per votare fuori sede, però, devono compilare un modulo: ecco tutte le istruzioni.
Coinvolti gli elettori di 131 comuni - Le modalità per esercitare il diritto di voto sono contenute nell’articolo 10 del decreto “Terremoto”, entrato in vigore l’11 novembre: gli elettori di determinati comuni che “sono temporaneamente alloggiati in comuni diversi da quelli di residenza per motivi di inagibilità della propria abitazione o per provvedimenti di emergenza, possono essere ammessi a votare nel comune di dimora”. L’elenco dei comuni terremotati comprende 131 paesi (qui il primo elenco, qui quello aggiuntivo) tra Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio. Gli elettori di questi centri, quindi, possono votare nelle città in cui sono ospitati. Per farlo, come spiega una Circolare del ministero dell'Interno, devono compilare una domanda (questa) in cui auto-dichiarano la propria condizione di sfollato. Il modulo va consegnato entro il 29 novembre al Comune in cui si vuole votare, insieme a una copia del documento d’identità e della tessera elettorale. Se non si ha la tessera elettorale, basta dichiarare nella stessa domanda di averla smarrita (il 4 dicembre non sarà necessario esibirla). Il Comune ospitante rilascerà un’attestazione di ammissione alle urne, indicando anche il numero della sezione in cui si potrà esercitare il proprio diritto. Sarà sempre il Comune ospitante a far avere al Comune di residenza l’elenco degli ammessi al voto, in modo da evitare anche eventuali doppi voti.
Votare in un paese vicino - Ci sono, poi, persone che abitano in paesi che non sono in grado di assicurare il regolare svolgimento del referendum (ad esempio perché non ci sono edifici sicuri dove allestire i seggi o perché la viabilità è ancora compromessa). In questo caso, spetta ai sindaci di questi comuni individuare “gli elettori per l’ammissione al voto in uno o più comuni vicini”. Le Commissioni elettorali, poi, verificheranno l’effettiva assegnazione di ciascun elettore a un paese vicino e inviteranno i sindaci di questi paesi a rilasciare ad ognuno l’attestazione di ammissione al voto, con l’indicazione della sezione in cui poter scegliere tra sì e no.