Il leader di Ncd a Sky TG24 torna a parlare del disegno di legge sulle unioni civili, chiedendo di stralciare la stepchild adoption: "Dopo la libertà di voto lasciata ai cinque stelle c'è il rischio o la fortuna che la legge salti". Sulla morte di Regeni in Egitto: "Un pugno allo stomaco, violenza inumana". E sulla criminalità a Napoli dice: "Ci vuole l'esercito"
"Il Pd si fermi sul successo" con l'approvazione delle unioni civili previste dalla legge Cirinnà, "ma non pretenda di stravincere" con le stepchild adoption. E' quanto dice il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervistato da Maria Latella a Sky TG24.
Alfano: "C'è il rischio o la fortuna che la leggi salti" - "Il Movimento 5 stelle - dice riferendosi alla libertà di coscienza lasciata ai suoi da Grillo - non ha una linea ufficiale e dunque non può per definizione assicurare tutti i suoi voti e anche il Pd lascia un po' a briglie scioglie i suoi". Alfano ricorda che "prima c'era il paracadute dei voti di Grillo e se ora non ci sono l'esito è a rischio". "Non è che esulto - precisa il ministro dell'Interno e leader Ncd - ma constato che la posizione degli alleati Ap è quella di dire no a causa dell'equivalenza delle unioni al matrimonio e, di conseguenza, alle adozioni, che il M5S non dice più un sì certo e che il Pd ha suoi importanti blocchi sulla libertà di coscienza. Dunque c'è la possibilità, il rischio, o la fortuna, a seconda dei punti di vista, che la legge salti".
Alfano ribadisce dunque a Renzi l'invito a non forzare sull'equiparazione tra unioni e matrimonio e, senz'altro, sulla stepchild adoption perché "il Pd ha davanti a sé il bivio tra partito che governa e il cattivo senno di chi vuole dividere il Paese".
Morte Regeni, "un pugno allo stomaco" - Alfano interviene poi sulla morte di Giulio Regeni, ucciso e torturato in Egitto in circostanze ancora non chiarite: è stato "un pugno allo stomaco e il respiro non è ancora pienamente tornato", dice, parlando di un gesto "inumano, animalesco, di una violenza inaccettabile". Sul funerale di Stato, aggiunge, "C'è un protocollo al rigurado e decide il presidente del Consiglio, non io ma ritengo che questa sia la morte di un giovane che fa onore
all'intersa Italia e io un fnerale di Stato lo prenderei nella massima serietà, anche se non compete a me decidere".
“A Napoli ci vuole l’esercito” - Alfano parla poi dell’emergenza criminalità a Napoli, con l’escalation di violenza e di omicidi a cui si è assistito negli ultimi giorni: “Ora a Napoli ci vuole l'esercito", dice il ministro dell'Interno, spiegando che "abbiamo già un contingente militare per l'operazione 'Strade sicure', ora si tratta di fare una norma per mandare più soldati non da far girare con le camionette, perché' non vogliamo militarizzare la città, ma per presidiare i luoghi fissi e liberare così forze ordine da mandare in giro".