Mattarella: "Ci batteremo con determinazione" per la liberazione dei due marò

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"L'Italia è pronta a proteggere i propri cittadini" afferma il presidente della Repubblica alla Conferenza degli ambasciatori. Dal capo dello Stato anche il monito a usare determinazione contro il terrorismo e la sollecitazione a politiche omogenee nella Ue in tema d'immigrazione: salvare chi chiede aiuto è un dovere

Ci batteremo con determinazione per la liberazione dei due marò”. All’indomani del nuovo scontro tra India e Italia sul caso dei due fucilieri di Marina - con New Delhi che ha deciso di dare battaglia nell'udienza del 10 agosto al Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos) di Amburgo, quando sarà esaminata la richiesta italiana di misure cautelari a favore di Latorre e Girone - il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ribadisce che il nostro Paese “è pronto a proteggere i propri cittadini”.

Ci batteremo per marò - Dal palazzo della Farnesina, dove ha presenziato l'undicesima Conferenza degli ambasciatori d'Italia nel mondo, il capo dello Stato afferma con forza l’intenzione di riportare a casa Salvatore Girone e lasciare in Italia Massimiliano Latorre (colpito da ischemia qualche mese fa), i connazionali accusati di aver ucciso due pescatori keralesi nel febbraio 2012 mentre erano in servizio antipirateria a bordo della petroliera Enrica Lexie. "Confermo l'impegno del governo per difendere le ragioni dei Marò nelle sedi internazionali che abbiamo deciso di attivare" ha poi ribadito il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che, in risposta all’opposizione dell’India all’arbitrato internazionale, aveva già fatto sapere che “l’Italia farà valere con determinazione le sue ragioni”.

Mattarella: aiutare chi chiede aiuto è dovere irrinunciabile - Dalla Conferenza degli ambasciatori è inoltre arrivato da parte di Mattarella il monito a usare determinazione contro il terrorismo, respingendo pulsioni islamofobiche, “perché l'Italia è in prima linea contro l'oscurantismo Isis". E poi la sollecitazione a politiche omogenee nella Ue in tema d'immigrazione: “Salvare chi chiede aiuto è un dovere” ha affermato il capo dello Stato, che ha aggiunto: “L’Europa non sempre è all'altezza della propria civiltà”. Non da ultimo, un appello per padre Paolo Dall’Oglio e i quattro tecnici rapiti in Libia: "L'impegno italiano resta massimo".

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