Toti a Sky TG24: "Giusto non candidare Scajola"

Politica

"L'ex ministro non andava arrestato" dice il consigliere politico di Berlusconi. E precisa: "Non ci facciamo fare le liste dai pm". Su Expo: "Contro FI solo calunnie". Poi aggiunge: "Da Renzi solo promesse; Grillo, voto di rabbia destinato a sgonfiarsi"

Elezioni europee, il centrodestra e il futuro di Forza Italia. Ma anche lo scandalo appalti truccati di Expo e l'arresto di Scajola. Sono stati questi gli argomenti al centro dell'intervista condotta da Maria Latella a Giovanni Toti (il video integrale) consigliere politico di Silvio Berlusconi, capolista per le europee di Forza Italia per il nordovest (lo speciale europee).

Toti su Expo: contro FI solo calunnie - "Non so quali siano i contorni dell'inchiesta, né quanto la 'ndrangheta abbia le mani sull'Expo. I magistrati facciano bene il loro lavoro, la politica da parte sua deve mettere in sicurezza l'Esposizione Internazionale" afferma Toti commentando l'indagine che ha portato all'arresto di 7 persone, la cosiddetta "cupola che pilotava gli appalti". Poi precisa: "Per quanto riguarda Forza Italia mi sembra per il momento si tratti di calunnie, non c'è nessun riscontro. Sarebbe bene non conoscere le intercettazioni prima che si conosca il quadro. Al momento non ho nulla da recriminare al mio partito", si tratta di notizie "che al momento sembrano millanterie se non calunnie", conclude Toti, che aggiunge: "Certe inchieste creano un clima di sfiducia".

Scajola non andava arrestato - Parla poi di Claudio Scajola, arrestato l'8 maggio perché avrebbe tentato di favorire la latitanza dell’ex parlamentare di Fi, Amedeo Matacena, condannato in via definitiva per mafia e attualmente latitante a Dubai. "Io resto un convinto garantista e la custodia cautelare penso sia da usare solo se ci sono stringenti motivi di ordine pubblico, in questo caso non so se era necessario, prima bisogna provare le accuse che gli vengono mosse" afferma il consigliere politico di Berlusconi. E garantisce che la mancata candidatura dell'ex ministro non ha nulla a che fare con l'inchiesta che lo ha coinvolto: "Non avevamo alcun sentore", ma soprattutto "non ci facciamo fare le liste dalla magistratura. Scajola non è stato candidato a mio avviso perché rappresentava una politica che ai nostri elettori non andava più bene. La vicenda della casa ha rappresentato un disagio per gli elettori, ha alimentato la sfiducia dei cittadini nella politica", conclude Toti.
E ancora: "Non mi interessa se è o non è un reato avere una casa da due milioni di euro e averla pagata di meno.  Mi importa che quello è un comportamento che gli italiani hanno vissuto con disagio, che è andato ad ingrossare le file dell'astensione e di Grillo E' quindi è stato giustissimo non candidarlo".

Da Renzi solo promesse; Grillo, voto di rabbia destinato a sgonfiarsi - Quanto poi agli avversari politici, dichiara: "Cosa mi aspetto da Renzi? Un sacco di altre promesse. Per il momento ho visto poco altro". E sul leader del M5S: "Se la politica saprà fare il suo lavoro, Grillo è destinato a sgonfiarsi. Il voto a Grillo è un voto di rabbia, a volte inutile e certamente dannoso".

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