"Non è vero che con l'onestà non si mangia" ha detto il segretario del Pd a proposito della lotta alla corruzione, tra gli 8 punti del suo programma di governo. E a Grillo dice: "Bisogna dare risposte serie e non incappucciate al Paese". Poi vede Monti
"Grillo non vuole diplomazia né scambi di sedie, io meno di lui. Bisogna dare risposte serie e non incappucciate davanti al Paese". Così Pier Luigi Bersani sui ripetuti rifiuti del leader M5S per un'intesa di governo.
"L'idea del tanto peggio tanto meglio è distruttiva" - "Io non inseguo Grillo in tutte le dichiarazioni, non ho intenzione di replicare né agli insulti né alle considerazioni. Io ho in testa il mio paese" ha detto ancora il segretario Pd in conferenza stampa. "L'idea del tanto peggio tanto meglio è un'idea distruttiva - ha aggiunto - adesso c'è l'Italia e ognuno si prenderà le sue responsabilità. Se chiamati, noi abbiamo proposto che cosa vogliamo fare per il Paese. Questa è la proposta, il piano A, non tocca a noi elaborare altri piani, ci affidiamo alle indicazioni del capo dello Stato". "Sono assolutamente rispettoso - ha continuato Bersani - delle prerogative del Colle. Tutto il resto si vedrà nei contatti e nei rapporti con il presidente della Repubblica".
Se poi un "governo di cambiamento" dovesse nascere, Bersani si dice "fiducioso" sulla durata "più di Renzi" che in un’intervista al Messaggero ha dichiarato: "Questa legislatura ha tutte le caratteristiche per battere tutti i record di durata in negativo".
"Legalità per risollevare l'economia" - Bersani è inoltre tornato sugli 8 punti del suo "governo di cambiamento". Tra questi la lotta alla corruzione perché, ha detto il segretario del Pd: "Non è vero che con l'onestà non si mangia, con l'onestà si mangia e si beve. Partiamo da questo e dai suoi contorni, per avviare questa campagna di approfondimento e discussione", "è un tema", ha aggiunto, che "non riguarda solo il civismo ma l'economia".
L'incontro con Monti in vista del vertice Ue - Poi Bersani ha incontro il presidente del Consiglio Mario Monti, nel primo incontro del premier con i leader dei tre principali raggruppamenti usciti dalle urne. I due hanno discusso del Programma nazionale di riforme che sarà presentato al Consiglio Ue del prossimo 14 marzo e, secondo quanto riferisce un comunicato, hanno convenuto di chiedere alla Ue politiche più orientate alla crescita.
Monti ha invitato anche il leader del Pdl Silvio Berlusconi e il leader del Movimento 5 stelle. L'incontro con Berlusconi, inizialmente previsto per domani pomeriggio, è stato oggi annullato dall'ex premier per motivi di salute mentre non è stato ancora fissato l'incontro con Beppe Grillo.
Bersani apre sulla presidenza delle Camere - In serata il segretario del Pd è ospite della trasmissione di La7 Otto e mezzo. Qui si apre a ipotesi di convergenze riguardo alle prossime scadenze istituzionali. "Per governare serve una maggioranza chiara. Per le istituzioni no. Siamo disponibili a ragionare" dice riguardo alla possibilità di coinvolgere anche le minoranze per le Presidenze delle Camere. Parlando poi del risultato uscito dalle urne Bersani ha ammesso che "è stata una botta ma io sono piuttosto sereno perché credo di aver capito da dove viene la questione: dalla la crisi profonda" del Paese e noi "l'avevamo vista, avevamo capito quale era il problema ma purtroppo questa cosa non l'abbiamo saputa interpretare fino in fondo e ha investito anche noi".
"L'idea del tanto peggio tanto meglio è distruttiva" - "Io non inseguo Grillo in tutte le dichiarazioni, non ho intenzione di replicare né agli insulti né alle considerazioni. Io ho in testa il mio paese" ha detto ancora il segretario Pd in conferenza stampa. "L'idea del tanto peggio tanto meglio è un'idea distruttiva - ha aggiunto - adesso c'è l'Italia e ognuno si prenderà le sue responsabilità. Se chiamati, noi abbiamo proposto che cosa vogliamo fare per il Paese. Questa è la proposta, il piano A, non tocca a noi elaborare altri piani, ci affidiamo alle indicazioni del capo dello Stato". "Sono assolutamente rispettoso - ha continuato Bersani - delle prerogative del Colle. Tutto il resto si vedrà nei contatti e nei rapporti con il presidente della Repubblica".
Se poi un "governo di cambiamento" dovesse nascere, Bersani si dice "fiducioso" sulla durata "più di Renzi" che in un’intervista al Messaggero ha dichiarato: "Questa legislatura ha tutte le caratteristiche per battere tutti i record di durata in negativo".
"Legalità per risollevare l'economia" - Bersani è inoltre tornato sugli 8 punti del suo "governo di cambiamento". Tra questi la lotta alla corruzione perché, ha detto il segretario del Pd: "Non è vero che con l'onestà non si mangia, con l'onestà si mangia e si beve. Partiamo da questo e dai suoi contorni, per avviare questa campagna di approfondimento e discussione", "è un tema", ha aggiunto, che "non riguarda solo il civismo ma l'economia".
L'incontro con Monti in vista del vertice Ue - Poi Bersani ha incontro il presidente del Consiglio Mario Monti, nel primo incontro del premier con i leader dei tre principali raggruppamenti usciti dalle urne. I due hanno discusso del Programma nazionale di riforme che sarà presentato al Consiglio Ue del prossimo 14 marzo e, secondo quanto riferisce un comunicato, hanno convenuto di chiedere alla Ue politiche più orientate alla crescita.
Monti ha invitato anche il leader del Pdl Silvio Berlusconi e il leader del Movimento 5 stelle. L'incontro con Berlusconi, inizialmente previsto per domani pomeriggio, è stato oggi annullato dall'ex premier per motivi di salute mentre non è stato ancora fissato l'incontro con Beppe Grillo.
Bersani apre sulla presidenza delle Camere - In serata il segretario del Pd è ospite della trasmissione di La7 Otto e mezzo. Qui si apre a ipotesi di convergenze riguardo alle prossime scadenze istituzionali. "Per governare serve una maggioranza chiara. Per le istituzioni no. Siamo disponibili a ragionare" dice riguardo alla possibilità di coinvolgere anche le minoranze per le Presidenze delle Camere. Parlando poi del risultato uscito dalle urne Bersani ha ammesso che "è stata una botta ma io sono piuttosto sereno perché credo di aver capito da dove viene la questione: dalla la crisi profonda" del Paese e noi "l'avevamo vista, avevamo capito quale era il problema ma purtroppo questa cosa non l'abbiamo saputa interpretare fino in fondo e ha investito anche noi".