Spending review, "salve" le province. Aumento Iva dal 2013

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Attesa per il decreto sui tagli alla spesa pubblica. Sale la tensione fra le Regioni e il Governo sugli interventi alla sanità. Secondo l'ultima bozza del testo sarebbero saltate la chiusura dei mini ospedali e il blocco delle tariffe

Un Consiglio dei ministri fiume per il varo del decreto sulla spending review (aggiornamenti in diretta su SkyTG24). Intanto sale la tensione fra le Regioni e il Governo sul tema dei tagli alla sanità. Il ministro Balduzzi ha convocato i governatori, che si dicono pronti alla rottura e potrebbero disertare la conferenza Stato-Regioni. E, secondo indiscrezioni, sarebbe saltata l'ipotizzata chiusura per decreto delle strutture ospedaliere con meno di 80 posti letto. Ma sono diverse le indiscrezioni emerse dalla bozza del decreto. A partire dall'aumento dell'Iva che scatterebbe da luglio 2013 e dal taglio delle province scomparso nell'ultima versione del testo. A saltare sarebbe anche il blocco delle tariffe.

L'aumento dell'Iva da luglio 2013 -
Stando alla nuova bozza del decreto legge l'aumento dell'Iva potrebbe scattare a luglio 2013 anziché dal mese di ottobre 2012. Il testo prevede che le aliquote Iva del 10 e del 21% salgano di due punti percentuali al 12 e al 23% dal "primo luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013". Dal primo gennaio 2014, aggiunge la bozza, le due aliquote si riduranno di un punto percentuale per stabilizzarsi all'11 e al 22%. La legge attuale prevede invece che le due aliquote salgano dal mese di ottobre 2012 al 12 e al 23% per poi aumentare di un ulteriore mezzo punto percentuale dal primo gennaio 2014.

Niente taglio delle Province - Nell'ultima bozza in ingresso al Cdm non ci sarebbe il taglio del numero delle Province che invece compariva nei testi precedenti. Ma come già spiegato dall'esecutivo questa parte dovrebbe rientrare in un prossimo decreto in arrivo forse già ad agosto.

Taglio di 5 milioni a Palazzo Chigi - I tagli sarebbero previsti anche per Palazzo Chigi, con una riduzione delle spese di funzionamento sul bilancio che garantirebbero un risparmio di 5 milioni per il 2012 e 10 milioni a decorrere dal 2013.

Salta il taglio di 100 milioni agli armamenti -
Salterebbe il taglio di 100 milioni l'anno per il biennio 2013-2014 previsto inizialmente per gli armamenti. Verrebbe poi cancellato anche il taglio di 10 milioni, nel 2012, del fondo per le vittime dell'uranio impoverito.

Taglio Co.co.co in società pubbliche - A decorrere dall'anno 2013 le società controllate direttamente o indirettamente dalle amministrazioni pubbliche possono avvalersi di "personale a tempo determinato ovvero con contratti di collaborazione coordinata e  continuativa nel limite del 50% della spesa sostenuta per le  rispettive finalità nell'anno 2009".

130 milioni per i libri di testo -
La bozza autorizzerebbe libri di testo gratis per 103 milioni di euro. Inoltre, per il 2013 sarebbe autorizzata la spesa di 400 milioni di euro da destinarsi a misure di sostegno al settore dell'autotrasporto merci.

Nove milioni per l'emergenza neve - E' autorizzata la spesa di 9 milioni di euro, per l'anno 2012, per gli interventi connessi al maltempo che hanno colpito il territorio nazionale nel mese di febbraio 2012.

Copertura per altri 55.000 esodati - Nel testo sarebbe compresa anche la tutela del reddito di 55.000 lavoratori cosiddetti esodati, che si vanno ad aggungere ai 65.000 già coperti con un precedente decreto. Si tratta in tutto di 120.000 lavoratori che hanno raggiunto con le aziende accordi per lasciare il lavoro per poi scivolare verso la pensione e che, alla luce della nuova riforma previdenziale che innalza l'età per la pensione, si sono trovati senza reddito. Con i due decreti il governo consente a costoro di andare in pensione con i vecchi requisiti.

Taglio ai contributi per le tv locali - Altra misura prevista sarebbe il taglio ai contributi di radio e tv locali. I fondi sono ridotti di 30 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013.

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