Maroni: “Stop ai soldi per i bombardamenti in Libia”

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Per il ministro dell’Interno è necessario stanziare i fondi per sviluppare la democrazia, non per la guerra. Poi, smentisce che ci siano fibrillazioni all’interno della Lega: “Siamo una famiglia”. E sul futuro del governo: “Non ho la sfera di cristallo"

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"La Camera degli Stati Uniti ha appena bocciato la richiesta di Obama di fondi ulteriori per l'offensiva in Libia: il governo italiano e quelli europei dovrebbero fare lo stesso e mettere i soldi per sviluppare la democrazia, non per le bombe". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso di un convegno della Uil Polizia. "Tutti i servizi segreti - ha spiegato il titolare del Viminale - non riescono a trovare Gheddafi mentre lui gioca tranquillamente a scacchi: c'è qualcosa che non funziona e noi siamo gli unici a subire impatti negativi da questo: sono già infatti oltre 20.000 i profughi arrivati dalla Libia". In Libia, ha proseguito il ministro, "il problema sono le bombe: finché continuano i bombardamenti arriveranno profughi che vanno assistiti. Spero quindi che finisca presto la guerra perché solo con un governo, qualunque esso sia, si potrà gestire il fenomeno in quel Paese".

Il ministro è intervenuto anche sul momento critico che sta attraversando la maggioranza in seguito alla sconfitta subita sia alle amministrative sia al referendum. "Non ho la sfera di cristallo" per sapere se il governo cade, tra un mese, tra un anno o due e quindi, intanto "continuo a lavorare". E ancora: "Io lavoro e se a un certo punto salta tutto vorrà dire che lasceremo quello che abbiamo fatto a quelli che verranno dopo di noi. Se dovessi mettermi nella prospettiva che il governo cade allora farei meglio ad andare in barca e aspettare".

Quanto al suo ministero, Maroni ha fatto sapere di aver inviato nei giorni scorsi ho inviato “una lettera al premier Berlusconi e al ministro Tremonti in cui chiedo un miliardo di euro per il 2011: si tratta di risorse sufficienti per garantire le attività istituzionali". Il ministro ha ricordato che "i tagli lineari hanno fatto calare del 36% le risorse del ministero per il 2011, che sono complessivamente 29 miliardi". E ha aggiunto: "Il momento non è facile ma il governo deve fare scelte e la sicurezza deve essere considerata una delle prime tre priorità. Spero quindi che la richiesta venga accolta".

Infine, sul fisco ha ribadito: “La riforma fiscale sono convinto che si debba fare: è una scelta coraggiosa, ma in questo momento ci vuole coraggio, come ho già detto e ribadisco, e sono soddisfatto che il ministro dell'Economia, Tremonti, abbia aderito a questa richiesta". E sulle fibrillazioni all’interno della Lega: "Non esistono né maroniti né maroniani, ma esistono i leghisti e la Lega. Siamo una grande famiglia e le sciocchezze che scrivono i giornali appartengono, appunto, alla categoria delle sciocchezze".

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