Lampedusa, ruspe in azione per demolire una villetta abusiva

Sicilia
Demolizione della villetta abusiva a Lampedusa (ANSA)

L’abitazione si trova a Cala Galera, in una riserva naturale. "Le operazioni andranno avanti nei prossimi giorni e fino ad esaurimento dei fondi posti in bilancio al Comune di Lampedusa", ha detto il procuratore capo di Agrigento. Sono 54 gli abusi edilizi individuati

Ruspe in azione, questa mattina, a Lampedusa per demolire una villetta abusiva, su un unico piano, che sorge all’interno della riserva naturale, gestita da Legambiente, a cala Galera. I lavori di demolizione riguardano un immobile tipo "dammuso" con annessa tettoia e un altro piccolo manufatto attiguo. Sul posto, oltre alla polizia, che sta garantendo la regolarità delle operazioni, è presente anche il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio. Fu proprio il magistrato, insieme all'allora sindaco Giusi Nicolini, nel marzo del 2017 a sottoscrivere il protocollo d'intesa per le demolizioni dei manufatti abusivi. Le sentenze passate in giudicato, per abusivismo edilizio sull’isola, sono 54. In molti casi, non si tratta però di interi immobili da radere al suolo, ma di piccoli abusi.

Prevista la demolizione di 42 immobili abusivi

Negli scorsi giorni, sono stati una ventina i provvedimenti di demolizione notificati, secondo un piano che si articolerà in più giorni. Alcuni degli ormai ex proprietari hanno già deciso, pare, di procedere autonomamente. Ad abbattere gli altri immobili saranno, invece, le ruspe dell'impresa che si è appaltata i lavori. Secondo quanto è stato reso noto da fonti della Procura, il piano prevede di radere al suolo sei o sette immobili che sorgono nella riserva naturale Isola dei Conigli. Poi si passerà a quelli realizzati sulla fascia costiera, entro i 150 metri. Così procedendo si dovrebbe arrivare ad eliminare circa 42 abusi edilizi. Rimarrebbero, poi, quelli realizzati in centro urbano e, in questo caso, non si tratta di intere costruzioni ma di "piccoli" abusi.

Le parole del procuratore Patronaggio

"L'operazione antiabusivismo, partita nel luglio dello scorso anno, si è articolata in tre fasi: prima la ricognizione degli immobili abusivi con il contributo investigativo della stazione dei carabinieri che ha permesso di individuare, attraverso una precisa mappatura, i 54 abusi. Poi il reperimento dei fondi e gara di appalto ad opera del Comune di Lampedusa. Sono stati stanziati 200 mila euro e, infine, il cronoprogramma concordato delle demolizioni partendo da quelle realizzate in area ad inedificabilità assoluta". Lo dice il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, che si trova a Lampedusa (Ag) per l'avvio delle demolizioni degli immobili abusivi. "Le operazioni andranno avanti nei prossimi giorni e fino ad esaurimento dei fondi posti in bilancio al Comune di Lampedusa", ha aggiunto il procuratore.

Il commento di Legambiente Sicilia

"In queste ore sono iniziate le prime demolizioni di immobili abusivi a Lampedusa grazie all'azione della Procura della Repubblica di Agrigento e del Procuratore Luigi Patronaggio". Lo afferma Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. "Si ripristinano stato di diritto e integrità ambientale su un'isola di grande valore paesaggistico e naturalistico, vincolata dall'Unione Europea come Zona Speciale di Conservazione. - aggiunge - L'abusivismo edilizio è una delle principali cause di consumo del suolo e di minaccia alla biodiversità e ricordiamo che in base all'ultimo censimento della Regione, Lampedusa è al quarto posto tra i comuni della provincia di Agrigento per numero di abusi e metri cubi di abuso edificato per abitante: dal 2009 al 2017 sono stati registrati 174 abusi (uno ogni 18 giorni), oltre 41.000 metri cubi di costruito abusivo e oltre 6 metri cubi per abitante". "Grave l'assenza del vertice dell'amministrazione comunale sui luoghi, accanto alle istituzioni dello Stato - conclude Zanna - che hanno promosso questa azione. Noi abbiamo invece ritenuto doveroso essere lì stamattina".

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