Mafia, chiesti 150 anni di carcere per i boss Palermitani

Sicilia
Il Tribunale di Palermo (Fotogramma)

La procura ha chiesto la condanna dei presunti membri dei clan di Partinico e Borgetto. L'indagine ha coinvolto anche il giornalista Pino Maniaci, accusato di estorsione, ma la sua posizione è stata stralciata

Un secolo e mezzo di carcere per 10 persone, tra presunti boss, gregari o estorsori, legate ai clan di Partinico e Borgetto, questa la richiesta di condanna avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo ai giudici della seconda sezione penale. Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia aggravate dall'avere favorito Cosa nostra e danneggiamenti. La pena più alta, 28 anni, è stata chiesta per il presunto capomafia Nicolò Salto.

Le indagini su Pino Maniaci

L'indagine che ha portato al processo ha coinvolto anche il giornalista della Tv privata Telejato, Pino Maniaci, accusato di estorsione. La sua posizione è stata stralciata e Maniaci è sotto processo davanti al giudice monocratico. Secondo la Procura, il giornalista avrebbe preteso denaro e favori, come un contratto per la compagna, dai sindaci di Borgetto e Partinico in cambio di una linea soft della sua televisione sulle attività delle amministrazioni comunali e su relazioni e parentele scomode di alcuni primi cittadini. Secondo l'accusa sarebbero bastate poche centinaia di euro e i riferimenti spiacevoli sarebbero spariti dai servizi di una emittente conosciuta per le sue battaglie antimafia.

Le richieste di condanna

La procura antimafia di Palermo ha chiesto di condannare Antonino Frisina a 20 anni di carcere; Antonino Giambrone a 4 anni; David Giambrone a 1 anno; Francesco Giambrone a 22 anni e sei mesi; Giuseppe Giambrone a 26 anni e 8 mesi; Tommaso Giambrone a 4 anni; Francesco e Salvatore Petruso entrambi a 5 anni e 4 mesi; Antonio Salto a 20 anni; Nicoló Salto a 28 anni 5 mesi e 10 giorni.

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