Messina, mafia: confiscato patrimonio a un imprenditore vicino a clan

Sicilia
La Dia di Messina al lavoro

L'imprenditore, Antonino Smiriglia, opera nel settore del movimento terra e della produzione del calcestruzzo, ritenuto vicino alla famiglia mafiosa di Mistretta

La Dia di Messina sta eseguendo la confisca del patrimonio di un imprenditore di Sant'Agata di Militello. Si tratta di Antonino Smiriglia, che opera nel settore del movimento terra e della produzione del calcestruzzo, ritenuto vicino alla famiglia mafiosa di Mistretta, guidata dal boss Sebastiano Rampulla, ora morto, "rappresentante di Cosa Nostra" per la provincia di Messina, e dal fratello Pietro, condannato all'ergastolo dalla Corte di Assise d'Appello di Caltanissetta, perché ritenuto "l'artificiere" della strage di Capaci del 23 maggio 1992.

La confisca dei beni

La confisca riguarda sette aziende, diversi fabbricati e terreni nei comuni di San Marco d'Alunzio e Sant'Agata di Militello, veicoli, moto e rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre 4,5 milioni di euro. Contestualmente è stata disposta nei confronti di Smiriglia l'applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per tre anni. La misura nasce da un'indagine condotta dalla Dia, che ha portato a una proposta di applicazione di una misura di prevenzione personale e patrimoniale. Gli accertamenti hanno svelato la sproporzione tra i redditi dichiarati del nucleo familiare di Smiriglia e il patrimonio accumulato nel tempo. Pur essendo stato coinvolto in diverse indagini antimafia, l'imprenditore non è mai stato condannato per associazione mafiosa. Ciò nonostante, dagli atti d'indagine emergono i suoi legami con la criminalità organizzata dell'area nebroidea e barcellonese.

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