Ischia, dall'abusivismo edilizio al condono 2018: fatti e polemiche

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Al centro del dibattito c’è in particolare un decreto legge approvato nel 2018 dal primo governo di Giuseppe Conte (sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega), il cosiddetto “decreto Genova”

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Dopo le frane a Casamicciola, ad Ischia, si è discusso molto del ruolo che potrebbero avere avuto gli abusi edilizi negli enormi danni provocati da quanto accaduto. Come riporta il Post, al centro del dibattito c’è in particolare un decreto legge approvato nel 2018 dal primo governo di Giuseppe Conte (sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega), il cosiddetto “decreto Genova”. Che conteneva alcu i provvedimenti per la costruzione di un nuovo ponte a Genova, dopo il crollo del ponte Morandi, ma anche alcune norme sulla ricostruzione delle case di Ischia distrutte dal terremoto dell’agosto del 2017. (FRANE A ISCHIA: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LE IMMAGINI VISTE DAL DRONE - LO SPECIALE)

La norma

Si tratta dell’articolo 25, che consentiva l’accesso ai fondi pubblici per la ricostruzione di migliaia di case, anche quelle risultanti da abusi edilizi a cui però non era stata ancora applicata la sanatoria per lungaggini burocratiche o ritardi nei controlli. L'articolo, “Definizione delle procedure di condono”, prevedeva un percorso accelerato per sanare gli abusi edilizi compiuti sulle case danneggiate o distrutte dal terremoto, di modo da permettere ai proprietari di queste case di ricevere i fondi statali per la ricostruzione. Non inseriva quindi un nuovo condono edilizio, ma prevedeva che chi avesse fatto richiesta di una sanatoria sulla base di tre precedenti condoni edilizi (uno del 1985, uno del 1994 e uno del 2003) potesse accedere ai fondi per la ricostruzione. All'epoca una norma fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle. Era era stato molto contestato il riferimento nel decreto al condono del 1985, approvata dall’allora governo di Bettino Craxi. 

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