Violentata in stazione: libero il terzo giovane. Riesame scarcera l'ultimo dei fermati

Campania
Il luogo dello stupro (ANSA)

Secondo i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli, la fase della violenza non sarebbe documentata dai video. La ricostruzione dei fatti fornita dalla giovane sarebbe stata ritenuta "poco circostanziata"

Il Tribunale del Riesame di Napoli ha disposto la scarcerazione di Raffaele Borrelli, il terzo dei presunti responsabili dello stupro della 24enne di Portici (Napoli), avvenuto nel vano ascensore della stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. Insieme a Borrelli sono accusati della violenza anche Alessandro Sbrescia e Antonio Cozzolino, a loro volta scarcerati dal Riesame nelle scorse settimane.

Ricostruzione 'poco circostanziata'

La fase della violenza non sarebbe documentata dai video: è, secondo quanto si è appreso, uno degli elementi alla base della decisione dei giudici del Riesame di Napoli che hanno annullato la misura cautelare degli arresti in carcere nei confronti di Borrelli. I giudici in generale avrebbero ritenuto "poco circostanziata" la ricostruzione dei fatti fornita dalla giovane donna e, nelle motivazioni, i magistrati sottolineano che i video presentati dagli inquirenti riguardano le fasi antecedenti e subito successive ai fatti denunciati.

Il commento del legale di Raffaele Borrelli

"In ordine alla rappresentazione dei fatti da parte della ragazza, in entrambe le volte che è stata ascoltata, ci sono enormi discordanze rispetto alla visione della videoregistrazione della telecamera di sorveglianza. La ragazza, in sostanza, non è risultata credibile". Così l'avvocato Massimo Natale, legale di Raffaele Borrelli, ha commentato la decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, di scarcerare il suo cliente. "Ha rappresentato diverse situazioni, di fatto e di luogo, rispetto a quello che poi sarebbe accaduto", ha aggiunto il legale.

Le parole dell'avvocato della vittima

"La decisione del Riesame apre nuovi scenari che la Procura valuterà, e se ci sono margini per ricorrere contro il provvedimento sono sicuro che lo farà. Per il momento mi preoccupo delle condizioni di salute della mia assistita che fisicamente ma soprattutto moralmente è distrutta". Così, Maurizio Capozzo, commenta la scarcerazione. "Le motivazioni del Riesame - aggiunge - non vengono comunicate alla parte offesa del procedimento, per cui non posso entrare nel merito della valutazione dei giudici. Prendo atto del fatto che abbiano ritenuto non veritiero il racconto della mia assistita, sul quale continuo a non avere ragioni per dubitare". "L'unico elemento di cui dispongo - conclude l'avvocato Capozzo - è la ricostruzione dei fatti compiuta dalla giovane, che aveva trovato riscontro prima nel fermo dei tre indagati e poi nella applicazione della misura cautelare".

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