Introduzione
A partire da gennaio di quest'anno sono aumentati i costi su circa la metà delle autostrade italiane, quelle gestite da Autostrade per l’Italia: l’aumento dell'1,8% corrisponde al tasso programmato di inflazione per il 2025 e interessa i pedaggi sui 2.800 chilometri di Aspi. Nelle scorse settimane ha fatto invece discutere un emendamento della maggioranza al Decreto Infrastrutture, che prevedeva un rincaro del canone corrisposto ad Anas, poi ritirato su richiesta del ministro Salvini. Ma come funziona il canone autostradale? Ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
I rincari da gennaio 2025
A comunicare il rincaro avvenuto da gennaio 2025 era stato lo stesso Ministero dei Trasporti, che aveva dichiarato che per tutte le 22 Società Concessionarie Autostradali interessate dalla procedura di aggiornamento dei Piani Economico - Finanziari non ci sono state variazioni tariffarie sulla rete autostradale a pedaggio mentre per Aspi "l'adeguamento riconosciuto è pari all'1,80%, corrispondente al tasso di inflazione programmato per l'anno 2025. Su richiesta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Società Autostrade per l'Italia conferma la validità degli sconti generalizzati all'utenza che, qualora sospesi, avrebbero comportato un adeguamento tariffario complessivo corrispondente a circa il 3%. Una variazione pari all'1,677% è riconosciuta alla Società Concessionaria Salerno-Pompei-Napoli”
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Le autostrade interessate
Autostrade per l’Italia gestisce quasi la metà delle autostrade italiane, con 2.800 chilometri su 6mila complessivi, e la sua rete comprende autostrade molto utilizzate. Ecco l'elenco delle tratte autostradali che risultano affidate ad Aspi, secondo il ministero dei Trasporti: A1 Milano – Napoli, diramazione Roma Nord e diramazione Roma Sud; Raccordo A1 – Tangenziale Est di Milano; A4 Milano – Brescia; A7 Serravalle – Genova; A8 Milano – Varese, diramazione Gallarate – Gattico; A9 Lainate – Como – Chiasso; A10 Genova – Savona; A11 Firenze - Pisa Nord; A12 Genova – Sestri Levante, Roma – Civitavecchia; A13 Bologna – Padova, diramazione per Padova Sud e diramazione per Ferrara; A14 Bologna – Taranto, diramazione per Ravenna, diramazione per la Tangenziale di Bari, Raccordo A1 – A14; A16 Napoli – Canosa; A23 Udine – Tarvisio; A26 Genova Voltri – Gravellona Toce, diramazione Predosa – Bettole, diramazione Stroppiana – Santhià; A27 Mestre – Belluno; A30 Caserta – Nola – Salerno
Per approfondire: Autostrade, aumento pedaggi: Fdi ritira emendamento dopo intervento di Salvini
L’emendamento
A inizio luglio ha fatto discutere un emendamento al Decreto Infrastrutture, presentato dai relatori di maggioranza durante l'esame in commissione Trasporti alla Camera, che prevedeva dall’inizio di agosto un aumento del canone annuo corrisposto ad Anas "di 1 millesimo di euro a chilometro sia per le classi di pedaggio A e B sia per le classi di pedaggio 3, 4 e 5". L’intervento del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha portato prima al ritiro della firma da parte della Lega e poi al ritiro dello stesso emendamento
Cosa prevedeva
Come si leggeva nella relazione tecnica all'emendamento presentato dai relatori di maggioranza Massimo Milani (Fdi), Antonio Baldelli (Fdi), Francesco Battistoni (Forza Italia) ed Elisa Montemagni (Lega), l'attuale fabbisogno di Anas ammonterebbe a circa 90 milioni di euro "corrispondenti agli introiti aggiuntivi attesi dall'incremento del canone". L'incremento dei pedaggi previsto dal primo agosto avrebbe consentito ad Anas "di coprire in modo definitivo il fabbisogno di risorse che negli ultimi anni è strutturalmente aumentato a causa di alcuni eventi, in particolare la ridefinizione della rete in gestione Anas e l'incremento dei costi per l'illuminazione pubblica delle strade e di altri costi per le attività di Anas, non coperti dall'attuale Contratto di Programma"
Come si calcolano i pedaggi autostradali
Ma come viene calcolato il pedaggio autostradale? In generale il calcolo del pedaggio autostradale in Italia è effettuato in base alla tariffa unitaria moltiplicata per i chilometri percorsi, inclusi gli svincoli, le bretelle di adduzione e i tratti autostradali liberi prima e dopo il casello. Successivamente, questo importo viene aumentato del 22% per l'IVA e arrotondato ai 10 centesimi di euro più vicini. I chilometri conteggiati includono anche gli svincoli, le bretelle di adduzione e i tratti autostradali a percorrenza libera, sia prima che dopo il casello, costruiti e gestiti dalla concessionaria della relativa tratta a pagamento
Cos’è la tariffa unitaria
Quando si parla di tariffa unitaria ci si riferisce a un coefficiente variabile applicato al pedaggio autostradale, che tiene conto di fattori come le caratteristiche dei tratti percorsi, la concessionaria della tratta e anche la classe del veicolo. Ad esempio, come riporta il sito di Autostrade per l'Italia per la classe A, che si riferisce alle automobili, la tariffa media è di circa 0,075 €/km in pianura e 0,089 €/km in montagna. Per la classe B invece, cioè per i veicoli più grandi, la tariffa media è di circa 0,077 €/km in pianura e 0,091 €/km in montagna
Le simulazioni
Quanto costa quindi percorrere in auto alcuni tratti autostradali? Ecco alcuni esempi:
- Percorrendo l'A1 tra Milano e Napoli si paga 61, 30 per i veicoli di classe A, mentre quelli di classe B pagano 62,80
- Se percorriamo, invece, la costa adriatica lungo l'A14 Bologna-Taranto si paga 59,30 euro per i veicoli di classe A, mentre per quelli di classe B il pedaggio previsto è di 60,70 euro
- Decisamente inferiore il prezzo se si decide di andare verso i laghi: procedendo lungo l'A4 tra Milano e Brescia la tariffa per i veicoli di classe A è di 7,70 euro, per quelli di classe B 7,80 euro
Quali sono i fattori che influenzano il costo
Alcuni fattori che incidono sul costo del pedaggio autostradale sono stati già enunciati, come ad esempio la classe del veicolo e la concessionaria della tratta, ma ce ne sono anche altri come, ad esempio, la distanza percorsa dal veicolo e anche il tipo di autostrada. I costi del pedaggio possono essere influenzati anche ad altri fattori come condizioni meteo e orario di transito, fattori che influenzano soprattutto la tariffa dinamica presente su alcuni tratti
Ci sono sanzioni in caso di mancato pagamento del pedaggio?
Non pagare il pedaggio autostradale può portare a conseguenze finanziarie e legali. Generalmente, la multa per il mancato pagamento del pedaggio è di gran lunga superiore al costo del pedaggio stesso: i trasgressori devono provvedere al saldo dell’importo entro 15 giorni dalla data di emissione della multa pena una lettera di sollecito e il pagamento degli oneri aggiuntivi per le spese di accertamento. In casi estremi è possibile anche l’avvio di azioni legali ai danni del trasgressore
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