Introduzione
Un emendamento al Decreto Infrastrutture, presentato dai relatori durante l'esame in commissione Trasporti alla Camera, prevedeva che dall'inizio del prossimo mese il canone annuo corrisposto ad Anas potesse subire rincari "di 1 millesimo di euro a chilometro sia per le classi di pedaggio A e B sia per le classi di pedaggio 3, 4 e 5".
Ma il vicepremier e ministro Matteo Salvini ne ha chiesto il ritiro. Poi è arrivata la dichiarazione dei deputati di Fratelli d'Italia, Antonio Baldelli e Massimo Milani, relatori del dl Infrastrutture."Non ci sogneremo mai di portare avanti un emendamento non condiviso dal ministro competente, e quindi accogliamo con grande favore l'invito a ritirare l'emendamento"
Quello che devi sapere
Quando scatterebbero gli aumenti
Alla fine si è deciso per il ritiro dell'emendamento che prevedeva che il canone annuo corrisposto ad Anas potesse subire dei rincari. L'intervento di Salvini sulla questione è arrivato la sera del 4 luglio, dopo che si erano sollevate diverse polemiche. La Lega, poco dopo la mossa del ministro, ha ritirato la sua firma e ha fatto sapere che non avrebbe votato l'emendamento. Infine Fratelli d'Italia, con Antonio Baldelli e Massimo Milani, cioè relatori del dl Infrastrutture, ha fatto sapere: "Non ci sogneremo mai di portare avanti un emendamento non condiviso dal ministro competente, e quindi accogliamo con grande favore l'invito a ritirare l'emendamento".
Ma, in caso di approvazione definitiva del decreto, cosa sarebbe cambiato? La norma sui pedaggi autostradali sarebbe scattata a partire "dal primo giorno del mese successivo a quello di entrata in vigore della disposizione". Già dal 1° agosto, dunque, vacanzieri e automobilisti avrebbero potuto vedere un aumento delle tariffe al casello
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Le tipologie di veicoli
Come detto, l'incremento di un euro ogni mille chilometri doveva essere generalizzato e coinvolgere tutte le classi di pedaggio in cui rientrano i veicoli: auto, suv, camper e moto nelle categorie A e B; assi di camion e traini in quelle 3,4 e 5
Anas, 90 milioni di fabbisogno
Come si leggeva nella relazione tecnica all'emendamento presentato dai relatori di maggioranza Massimo Milani (Fdi), Antonio Baldelli (Fdi), Francesco Battistoni (Forza Italia) ed Elisa Montemagni (Lega), l'attuale fabbisogno di Anas ammonterebbe a circa 90 milioni di euro "corrispondenti agli introiti aggiuntivi attesi dall'incremento del canone". L'incremento dei pedaggi previsto dal primo agosto avrebbe consentito ad Anas "di coprire in modo definitivo il fabbisogno di risorse che negli ultimi anni è strutturalmente aumentato a causa di alcuni eventi, in particolare la ridefinizione della rete in gestione Anas e l'incremento dei costi per l'illuminazione pubblica delle strade e di altri costi per le attività di Anas, non coperti dall'attuale Contratto di Programma"
Aumento della rete Anas
Stando alla relazione inviata nell'iter alla Camera, "il fabbisogno incrementale è coerente con le stime elaborate in fase di redazione del Contratto di Programma 2021-2025 approvato con delibera CIPESS 6/2024 del 21 marzo 2024 registrata dalla Corte dei conti il 28 giugno 2024 e con decreto MIT-MEF 22 ottobre 2024 registrato dalla Corte dei conti il 9 dicembre 2024. Inoltre, a partire dall'annualità 2025, si renderà necessario coprire i fabbisogni derivanti dall'aumento della rete in gestione Anas a seguito del prossimo conferimento delle strade di rientro delle Regioni Veneto e Piemonte"
Schlein (Pd): "Tassa su italiani che vanno in vacanza"
L'emendamento aveva subito suscitato le proteste delle opposizioni con il Pd che critica anche il ricorso alla decretazione d'urgenza. "Anche oggi Giorgia Meloni prova a mettere una tassa in più, stavolta sugli italiani che vanno in vacanza", ha detto la segretaria Elly Schlein. Sulla stessa linea il Movimento 5 Stelle. "Ecco quindi svelato un tassello del piano per trovare i soldi che servono per il riarmo e per fare arricchire le lobby delle armi", dice il deputato Riccardo Ricciardi
Assoutenti: "Aumento inaccettabile"
Tra le associazioni di categoria, Assoutenti aveva criticato l'annunciato aumento dei pedaggi come un "rischio per milioni di automobilisti".Il presidente Gabriele Melluso al governo ha chiesto l'avvio di un monitoraggio "volto ad individuare le tratte virtuose, e per le quali possono essere disposti aumenti dei pedaggi, e quelle invece più critiche, che non possono essere oggetto di benefici economici"
La posizione dell'Unione Nazionale Consumatori
Sui pedaggi caustico era stato anche il commento del presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimo Dona, che aveva definito il possibile aumento "vergognoso". E sulle accise ha poi aggiunto: "Lo hanno già fatto togliendo gli sconti di Draghi sulle accise sui carburanti, ripristinando gli oneri di sistema sulle bollette della luce e del gas, alzando in quest'ultimo caso anche l'Iva dal 5% al 10 e al 22% a seconda dei consumi"
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