Introduzione
Da tempo si discute sulla migliore tipologia di auto, se elettrica, ibrida o alimentata da diversi carburanti, ma i dati di Aci (Automobile Club d’Italia) rielaborati dal Corriere mostrano un parco auto italiano in maggior parte composto da vetture inquinanti. Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
I dati
Come evidenziano i dati di Aci, il totale di auto circolanti sul territorio ammonterebbe a circa 41 milioni: di questi, 18,4 milioni di veicoli italiani hanno una classe di emissioni pari o inferiore a Euro 4 (il 44%) e, a loro volta, 4,28 milioni sono Euro 0-1
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Le province più virtuose
La provincia che conta il maggior numero di vetture green è Roma, che sono 639.582 unità su un totale che supera i 2 milioni e si assesta più precisamente a 2.883.714. A seguire ci sono le altre province italiane, come Torino, Milano, Napoli e Firenze, dove il numero di auto green è rispettivamente 412.609; 366.206; 339.560 e 257.356 (su un totale rispettivo di 1.582.163; 1.854.745; 1.891.377 e 867.329)
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A livello percentuale
Discorso diverso a livello percentuale. In cima alla classifica con il valore più alto rispetto al complessivo parco auto è Bologna con il 29,8%: 191.324 veicoli green su 641.387 veicoli totali. Al secondo posto la già citata Firenze, con il 29,7%, poi c’è Ancona con il 29% (92.206 veicoli green su 317.748 veicoli del parco auto attualmente circolante) e Trento con il 28,9% (254.040 veicoli green su 879.725 veicoli del parco auto attualmente circolante)
Le province più inquinanti
E dove sono invece localizzate le auto più inquinanti? In questo caso ad avere il primato negativo sia in termini di valore assoluto che di quello percentuale è Napoli: su un totale di 1.891.377 veicoli, ben 575.784 sono di classe di emissione tra 0 e 3: un dato che equivale al 30,4% rispetto al totale. Tenendo come riferimento la quota sul totale parco macchine, al secondo posto Aci e Corriere collocano Reggio Calabria con 113.055 unità inquinanti su 384.647. Pari percentuale per Crotone, sempre in Calabria, dove 33.349 auto Euro 0-3 al 29,4% del totale di 113.283 unità. Terzo posto per un’altra provincia calabrese, Vibo Valentia, con 33.790 auto inquinanti su 115.437 (pari al 29,3%)
Un possibile nuovo incentivo
È possibile che queste percentuali vengano modificate nel corso del tempo: allo studio del governo c'è un nuovo incentivo, una sorta di Ecobonus, che permetta di sostituire circa 39mila veicoli a combustione interna con altri elettrici. I fondi per la misura sono stati appena sbloccati con l'approvazione da parte dell'Europa della quinta revisione del Pnrr italiano, che porterà Palazzo Chigi a spostare sul settore una cifra complessiva pari a 1,2 miliardi di euro, di cui 600 milioni destinati a una sorta di nuovo Ecobonus
I fondi
Poi ci sono i fondi non spesi per l’installazione di colonnine elettriche che verranno quindi impiegati anch’essi come incentivi per la sostituzione di circa 39mila veicoli a combustione interna con altri completamente elettrici. Come spiega Il Messaggero, al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica è corsa contro il tempo per redigere il decreto che avvierà la campagna di rottamazione auto e sostituzione, la cui scadenza è prevista per il 30 giugno 2026 (la deadline entro cui spendere i soldi del Pnrr). Questa iniziativa del governo prende il nome di “Programma di rinnovamento della flotta di veicoli privati e commerciali leggeri con veicoli elettrici”
Gli importi
I dettagli non sono stati resi ancora noti. Ma, a quanto emerge, i tecnici del ministero starebbero lavorando a una misura legata all’Isee, cioè all’Indicatore della situazione economica equivalente calcolato dall'Inps in base a diversi indicatori (tra cui il reddito, il patrimonio e i componenti della famiglia). Il contributo dovrebbe essere pari a 11mila euro del valore del nuovo veicolo elettrico per i contribuenti sotto la soglia dei 30mila euro; l’incentivo scende a 9mila euro per chi si trova invece tra i 30mila e 40mila euro. Una cifra che, spiega il Messaggero, riesce a coprire un terzo o meno del prezzo finale del veicolo, viste le quote di listino
Benefici anche alle microimprese?
Stando a quanto emerge, il contributo potrebbe essere riconosciuto anche a chi demolirà l’auto termica per acquistarne una elettrica nuova e di categoria M1 (fino a otto posti a sedere oltre al sedile del conducente). I benefici potrebbero essere riservati anche alle microimprese che intendono comprare veicoli commerciali, a emissioni zero, destinati al trasporto merci (categorie N1 e N2, rispettivamente fino a 3,5 e 12 tonnellate di massa). In questo caso, la misura potrebbe essere fissata al 30% del veicolo elettrico, con un limite di 20mila euro
Il requisito geografico
Oltre ai requisiti economici, il possibile nuovo Ecobonus è destinato a essere limitato in alcune aree geografiche, quelle con un maggior livello di inquinamento e dunque con forte densità di popolazione. Uno schema, spiega ancora Il Messaggero, che potrebbe creare disparità tra territori limitrofi: ad esempio, l’incentivo potrà essere fruito a Napoli ma non nella vicina Salerno. Per questo i tecnici del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica vorrebbero allargare i criteri d’accesso all'incentivo, ma dato che la normativa europea è molto rigida in tema, la strada appare in salita
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