
Migranti, cosa prevede l'accordo europeo di ricollocamento e distribuzione
Il 10 giugno 2022, 19 Stati Ue e 4 Paesi associati hanno firmato un documento politico che prevede il "meccanismo volontario di solidarietà", per aiutare le Nazioni che - a livello numerico - devono gestire il maggior numero di sbarchi. Si può scegliere se accettare sul proprio territorio i richiedenti asilo, oppure se aiutare economicamente i Paesi di primo arrivo. La Francia ha annunciato di voler sospendere l'accordo dopo la crisi del novembre 2022 innescata dal caso Ocean Viking

La gestione dei migranti, per gli Stati membri dell’Unione europea, non è esclusivamente disciplinata dalle leggi nazionali. A livello comunitario è stato firmato un accordo politico che prevede un “meccanismo volontario di solidarietà”: si prevede il ricollocamento e la distribuzione in vari Stati delle persone sbarcate in un Paese europeo. Sono 19 gli Stati Ue, insieme a quattro associati, che il 10 giugno 2022, riuniti nel Consiglio europeo Affari Interni, hanno preso questo impegno
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Si tratta di Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Spagna, Finlandia, Francia, Croazia, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Portogallo, Romania, Danimarca, Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein. L’accordo prevede il ricollocamento annuo di circa 10mila migranti richiedenti asilo, individuati principalmente tra quelli salvati in mare nel Mediterraneo oppure lungo la rotta atlantica
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Non sono previste quote fisse di ricollocazione tra gli Stati Ue. L’accordo parla però di un obbligo dei Paesi europei di aiutare quelli che, a livello numerico, si trovano a essere i principali territori per numero di sbarchi. Il meccanismo di distribuzione e ricollocamento è volontario e non obbligatorio, come avevano chiesto i cosiddetti MED 5: Italia, Spagna, Cipro, Malta e Grecia, i più esposti per condizioni geografiche all’arrivo dei migranti
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Nella dichiarazione politica dell’10 giugno 2022 si prevede che gli Stati firmatari si aiutino a vicenda in diversi modi. Oltre a scegliere di accogliere e ospitare sul proprio territorio una parte dei migranti sbarcati nei porti di altre Nazioni, l’aiuto può anche essere di tipo economico. Si possono ad esempio finanziare le operazioni necessarie a occuparsi degli sbarchi e dei respingimenti gestite dai Paesi di arrivo
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Ciascuno Stato membro dovrebbe presentare un impegno sul ricollocamento, con un obiettivo indicativo basato su Pil e popolazione. La dichiarazione consente inoltre agli Stati firmatari di esprimere preferenze nei ricollocamenti sulla base di criteri come nazionalità e vulnerabilità dei migranti. Se lo Stato volontario sceglie invece il contributo finanziario diretto, sarà la Commissione a determinare a quali Stati membri dovrebbe essere versato il contributo finanziario
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I primi Paesi Ue che hanno preso impegni per partecipare al meccanismo di solidarietà sono stati Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Norvegia, Bulgaria, Finlandia, Belgio, Croazia, Lussemburgo, Lituania e Islanda. L’Italia risulta essere il primo beneficiario dei trasferimenti verso altri Stati: sono previsti 3500 ricollocamenti di rifugiati entro l’estate del 2023. Il numero è basato sui dati degli sbarchi sulle coste italiane e delle relative richieste di asilo, che nel 2021 hanno toccato quota 43.900

Il primo collocamento di migranti sbarcati in Italia è stato preso in carico dalla Francia il 25 agosto 2022. Si trattava nello specifico di 38 richiedenti asilo. A curare il primo trasferimento, insieme al Viminale, sono state la Commissione europea, l'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo (Euaa) e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim)

Le operazioni di ricollocamento devono essere precedute da una serie di attività propedeutiche. Si deve innanzitutto procedere a determinare i potenziali beneficiari del meccanismo, attraverso la loro pre-identificazione, il loro fotosegnalamento e dopo aver effettuato i necessari controlli sanitari, a cura dello Stato di arrivo

Le domande di protezione devono essere poi registrate e l’Euaa propone uno schema per la loro distribuzione. Entrano a questo punto in gioco le delegazioni del Paese in cui devono essere trasferiti i migranti, che visitano i centri di accoglienza, analizzano i dossier individuali dei candidati e li intervistano

Da Parigi era arrivata la disponibilità di accogliere il maggior numero di richiedenti asilo: 3500 sul totale dei 10mila previsto dall’accordo. Seguiva la Germania, con 3mila arrivi già accettati in linea teorica. L’Eliseo ha poi annunciato di voler sospendere il meccanismo di solidarietà, accusando l’Italia di mancata collaborazione nell’ambito della crisi innescata dal caso della nave ong Ocean Viking. All’imbarcazione, battente bandiera francese, nel novembre 2022, è stato impedito lo sbarco dall’Italia. I 234 migranti a bordo sono scesi a Tolone, in Francia
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