
Proiettili all'uranio impoverito, cosa sono e dove sono stati usati in precedenza
Queste armi perforanti sono in dotazione a diversi Paesi del mondo, malgrado le polemiche sulla legalità del loro utilizzo in scenari di guerra passati, come nei Balcani o in Iraq. Molte patologie dei reduci sono state associate a queste munizioni, ma nessuno studio ha confermato con certezza il legame diretto con le malattie

Nello scenario della guerra in Ucraina uno degli aspetti che ha creato più tensione è la decisione di diversi Paesi, fra cui Gran Bretagna e Stati Uniti, di fornire a Kiev munizioni all'uranio impoverito
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I proiettili all’uranio impoverito hanno origine dagli scarti della produzione del combustile per le centrali atomiche e delle testate per le bombe nucleari. Questo materiale a bassa radioattività fu “riciclato” dal Pentagono negli anni Settanta come arma e trasformato in proiettili, destinati ai cannoni di carri armati Abrams e agli Avenger. In pochi si sono preoccupati della tossicità
Uranio impoverito, cosa sappiamo sui possibili rischiMunizioni di questo tipo sono in grado di perforare i mezzi corazzati e si incendiano al momento dell’impatto. Al momento dell’esplosione vengono liberate particelle di uranio, che possono essere inalate o rimanere sul terreno
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Nei mesi sconrso Londra aveva spiegato che i proiettili sono "altamente efficaci" per sconfiggere i moderni carri armati e veicoli blindati, affermando che la ricerca scientifica mostra che qualsiasi impatto sulla salute personale e sull'ambiente derivante dall'uso di munizioni all'uranio impoverito è "probabilmente basso”
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Le armi perforanti contenenti uranio impoverito - bombe o granate per tank che siano - restano in dotazione a diversi Paesi del mondo, malgrado le polemiche sulla legalità del loro utilizzo in scenari di guerra passati: come ad esempio in ex Jugoslavia o in Iraq da parte delle forze Usa e alleate

Armi di questo tipo sono state usate dopo la fine della Guerra Fredda in scenari come il Kuwait e l'Iraq, contri i tank di Saddam Hussein. E ancora nei Balcani. Molti reduci hanno iniziato a manifestare sintomi e malattie (anche tra i militari italiani). L’impatto delle pallottole genera la diffusione di microparticelle di uranio che anche se "impoverito", continua ad emettere radiazioni. Molti studi però hanno negato un legame diretto tra proiettili e malattie. E finora queste armi non sono mai state messe al bando

Il Regno Unito, stando a un rapporto pubblicato sul sito di un'organizzazione non governativa che si batte per il loro divieto definitivo (l'International Coalition to Ban Uranium Weapons, o Icbuw), ne ha almeno di due tipi nei propri arsenali attuali; e ha ripetutamente rivendicato per bocca dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni il diritto a possederli e a farvi ricorso: evidenziandone l'efficacia e insistendo a minimizzarne l'impatto radioattivo come asseritamente trascurabile

I proiettili in questione sono denominati Charm 1 e Charm 3 e possono essere usati come munizioni per i cannoni da 120 millimetri montati su alcuni carri armati dell'esercito di Sua Maestà. I Charm 1 sono stati sviluppati a inizio anni '90, mentre i Charm 3 sono in servizio dal 1999. Entrambi sono a disposizione dei Challenger 2, tank pesanti da combattimento di standard Nato

Secondo le informazioni non ufficiali raccolte dall'Icbuw, Londra ha avviato nei mesi scorsi un programma di modernizzazione dei Challenger 2 e dei loro armamenti, destinato a dar vita a un nuovo modello, Challenger 3, che non dovrebbe essere dotato di vecchi proiettili Charm. Ma questo modello non è previsto sia operativo prima del 2030: con il prevedibile mantenimento almeno fino ad allora delle scorte di Charm 1 e Charm 3
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