Uranio impoverito, cosa sappiamo sui possibili rischi

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Il Regno Unito fornirà all’Ucraina munizioni anticarro perforanti all'uranio impoverito: la notizia ha scatenato l'ira di Mosca e alzato il livello della tensione internazionale. Per Londra qualsiasi impatto sulla salute personale e sull'ambiente è "probabilmente basso”: ecco cosa sapere

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Londra fornirà a Kiev munizioni anticarro perforanti all'uranio impoverito: la notizia ha scatenato l'ira di Mosca e alzato il livello della tensione internazionale. Oggetto del contendere sono i proiettili Charm 1 e Charm 3, usati come munizioni per i cannoni da 120 millimetri montati su alcuni tank dell'esercito inglese, promessi a Kiev dal governo di Rishi Sunak. Replicando ad un'interrogazione presentata da lord Hylton, la baronessa Goldie ha rivendicato seccamente che "assieme a uno squadrone di carri armati pesanti da combattimento Challenger 2, manderemo anche le relative munizioni: inclusi proiettili perforanti che contengono uranio impoverito", da tempo al centro delle polemiche sul loro utilizzo in scenari di guerra passati, dall'ex Jugoslavia all'Iraq (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL CONFLITTO).

Le munizioni con uranio impoverito: quali sono

Le armi perforanti contenenti uranio impoverito - bombe o granate per tank che siano - restano in dotazione a diversi Paesi del mondo, malgrado le polemiche sulla legalità del loro utilizzo in scenari di guerra passati: come ad esempio in ex Jugoslavia o in Iraq da parte delle forze Usa e alleate. Il Regno Unito, stando ad un recente rapporto pubblicato sul sito di un'organizzazione non governativa che si batte per il loro divieto definitivo (l'International Coalition to Ban Uranium Weapons, o Icbuw), ne ha almeno di due tipi nei propri arsenali attuali. Londra ha ripetutamente rivendicato per bocca dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni il diritto a possederli e a farvi ricorso, evidenziandone l'efficacia e insistendo a minimizzarne l'impatto radioattivo come asseritamente trascurabile.

I proiettili Charm 1 e Charm 3

I proiettili in questione sono denominati Charm 1 e Charm 3 e possono essere usati come munizioni per i cannoni da 120 millimetri montati su alcuni carri armati dell'esercito del Regno Unito. I Charm 1 risultano essere stati sviluppati a inizio anni '90, mentre i Charm 3 sono in servizio dal 1999. Entrambi sono a disposizione dei Challenger 2, tank pesanti da combattimento di standard Nato che il governo di Rishi Sunak è stato il primo - in campo occidentale - a promettere all'Ucraina fra i più recenti aiuti bellici da mettere in campo contro la Russia: e di cui per ora è stato predisposto l'invio d'uno squadrone di 14 esemplari.

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Impatto su salute e ambiente “probabilmente basso”

Il ministero della Difesa britannico, denunciando come la Russia starebbe "cercando deliberatamente di disinformare" criticando pubblicamente la decisione di Londra di inviare munizioni contenenti uranio impoverito in Ucraina, ne ha confermato l’invio, aggiungendo che l'esercito britannico ha utilizzato il materiale nei suoi proiettili "per decenni". "È un componente standard e non ha nulla a che fare con armi o capacità nucleari", ha dichiarato il ministero in una nota. I proiettili sono "altamente efficaci" per sconfiggere i moderni carri armati e veicoli blindati, ha aggiunto il ministero, affermando che la ricerca scientifica mostra che qualsiasi impatto sulla salute personale e sull'ambiente derivante dall'uso di munizioni all'uranio impoverito è "probabilmente basso".

Che cos’è l’uranio impoverito

L'uranio impoverito è il sottoprodotto del processo di arricchimento dell'uranio. Viene definito "impoverito" perché durante il processo di arricchimento la percentuale dell'isotopo fissile U-235 viene ridotta dallo 0,7% allo 0,2%. Ha una radioattività corrispondente a meno del 60% di quella dell'uranio naturale. L'uranio allo stato naturale non ha la durezza del tungsteno, ma può essere indurito. Alla fine si forma un unico grande cristallo metallico, che ha il vantaggio di costare meno del tungsteno e di avere un impatto devastante sugli obiettivi colpiti, per esempio i carri armati nemici.  Secondo quanto riporta l’ISSalute, “emette principalmente radiazioni poco penetranti (particelle alfa e beta) ed è una modesta sorgente d'irraggiamento esterno”.

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Le ricerche sull’uranio impoverito

Secondo quanto riferito all’Agi da Stefania Divertito - giornalista e autrice di Uranio, il nemico invisibile, che nei primi anni Duemila seguì i ricorsi dei militari italiani che si ammalarono di cancro dopo le missioni in Kosovo - "nel 1984 gli statunitensi avevano fatto ricerche sul Du usato come contrappeso nei bilancieri degli aerei. Si era verificato un incidente e alcune squadre erano state impiegate per recuperare il materiale fuoriuscito. In un documento del Los Alamos National Laboratory del 1 marzo 1991 si scriveva: 'L'uranio ha una modesta emissione di radioattività, le particelle emesse sono di tipo alfa. Esplodendo nebulizza nell'aria un aerosol di polveri chimicamente tossiche. Se ingerite, queste polveri possono danneggiare gli organi interni'". Secondo quanto riportato da Divertito, "lo ha affermato l'Oms nel gennaio 2003: nei luoghi soggetti a bombardamento, i bambini mentre giocano possono ingerire piccole particelle di suolo contaminato. Le persone che vivono o lavorano in aree bombardate possono inalare particelle contaminate o consumare acqua e cibo contaminato. Sebbene l'uranio sia debolmente radioattivo, se viene inalato in una quantità molto alta allora può esserci rischio di cancro".

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