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Insediamento del presidente USA, tutto quello che c’è da sapere

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La Costituzione statunitense impone un unico adempimento: che il presidente presti una dichiarazione solenne. Nel tempo, questa giornata si è trasformata in un evento grandioso a cui, fatta eccezione per questo particolare anno, partecipano centinaia di migliaia di persone da tutto il Paese

L'insediamento del presidente degli Stati Uniti è la cerimonia che si tiene, presso la sede del Congresso, all'inizio di ogni nuovo mandato presidenziale. La Costituzione statunitense impone un unico adempimento: che il presidente, prima di entrare in carica, presti giuramento o comunque una dichiarazione solenne. Tuttavia, nel corso degli anni, da semplice cerimonia sacramentale l’insediamento si è trasformato in un evento grandioso, a cui partecipano centinaia di migliaia di persone, con sfilate, discorsi pubblici e danze.

Storia e organizzazione

Dal 1798 al 1933 l’Inauguration Day cadde il 4 marzo, ma nel 1933 una ratifica lo fissò al 20 gennaio: da allora si tiene in questa data. L'insediamento del primo presidente degli Stati Uniti, George Washington, si svolse alla Federal Hall di New York. Nel 1801, Thomas Jefferson divenne il primo presidente a entrare in carica a Washington, che divenne capitale federale solo quell'anno. Dal 1901 tutte le cerimonie d'insediamento al Campidoglio sono state organizzate da un'apposita commissione parlamentare, il Joint Congressional Committee on Inaugural Ceremonies. Le forze armate hanno sempre partecipato, poiché il presidente ne è comandante in capo. L'ente legale che raccoglie e ripartisce i fondi destinati ad eventi paralleli, come balli e sfilate, è il Presidential Inaugural Committee.

Il giuramento del vicepresidente

La cerimonia dei giuramenti del vicepresidente e del presidente degli Stati Uniti segue un iter preciso. Anche se la Costituzione non ne fa menzione, è consuetudine usare la Bibbia. Il vicepresidente è il primo a giurare, pronunciando la formula in uso dal 1844 e proclamata anche dai Senatori, dai Rappresentanti e da altri responsabili di governo: “Giuro solennemente di sostenere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti contro tutti i nemici, esterni e interni; di serbarle fedeltà e vero affidamento, senza alcuna riserva mentale o intenzione elusiva; e di bene e fedelmente adempiere ai doveri della carica che sto per assumere. Che Dio mi aiuti”. La dichiarazione è seguita da quattro rulli di tamburi e fanfare e dall'inno “Hail, Columbia”.

Il giuramento del presidente

A mezzogiorno inizia ufficialmente il nuovo mandato presidenziale, e a quel punto il presidente eletto presta giuramento nelle mani del presidente della Corte Suprema con una formula prevista all'articolo II, sezione 1 della Costituzione: “Giuro solennemente di adempiere con fedeltà all'ufficio di presidente degli Stati Uniti e di preservare, proteggere e difendere la Costituzione al meglio delle mie capacità. Che Dio mi aiuti”. Subito dopo la banda esegue quattro rulli di tamburi e fanfare e l'inno “Hail to the Chief”, seguito da ventuno salve d'obice della Presidential Salute Battery del 3º reggimento di fanteria degli Stati Uniti. Di solito, dopo il giuramento il presidente appena entrato in carica pronuncia un discorso d'insediamento.

Il pranzo e la sfilata

Dal 1953, presidente e vicepresidente sono ospiti d'onore al pranzo che si tiene al Congresso subito dopo la cerimonia. È inoltre tradizione che il presidente sfili lungo Pennsylvania Avenue, dal Campidoglio alla Casa Bianca. Infine, la giornata si conclude con un ballo di gala. Le cerimonie d'insediamento prevedono un complesso sistema di sicurezza che coinvolge non solo i servizi segreti, ma anche altri organismi esecutivi federali e tutti e cinque i rami delle forze armate. Quest’anno, alle limitazioni imposte dal Covid si sommano ulteriori misure di sicurezza in seguito all’attacco al Congresso del 6 gennaio: sarà una cerimonia d'insediamento molto diversa.

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