
Donald Trump, com’è stato il rapporto con le Big Tech durante la prima Amministrazione?
Proteste, prese di distanza, accuse: nel corso del suo primo mandato alla Casa Bianca, il rapporto tra il tycoon e i giganti tecnologici, come Amazon, Google e Meta, non è stato idilliaco. Questo secondo mandato, però, inizia con ben altri auspici: Zuckerberg, Altman, Cook e Musk saranno presenti alla cerimonia di insediamento di Trump, il 20 gennaio. Anche di questo si è parlato nella puntata di “Numeri”, di Sky TG24, andata in onda il 16 gennaio

IL NUOVO INSEDIAMENTO
- Si avvicina la data di insediamento di Donald Trump, che il prossimo 20 gennaio tornerà alla Casa Bianca da presidente per un secondo mandato non consecutivo. Molti i rappresentanti dei giganti tecnologici presenti, da Tim Cook a Mark Zuckerberg ed Elon Musk, che saranno presenti alla cerimonia di insediamento e hanno elargito importanti somme di denaro a favore del tycoon. Del rapporto tra il mondo tech e The Donald si è parlato nella puntata di Numeri di Sky TG24 andata in onda il 16 gennaio 2025

LA DOTTRINA MUSK
- Se si parla di giganti del mondo tech non si può non pensare a Elon Musk, a capo di X e patron di Tesla e Space X, oltre che principale finanziatore della campagna elettorale di Trump. Ma perché si è spostato così a destra? Come ha spiegato lui in una celebre vignetta, Musk è sempre rimasto al centro ma sono gli altri, la sinistra nella fattispecie, ad essersi talmente allontanati (il riferimento è alla "dottrina woke") da farlo praticamente diventare di destra

IL POST DI ZUCKERBERG
- Non sono mancate le voci critiche nei confronti della prima Amministrazione Trump. Una di queste è quella di Mark Zuckerberg, che nel 2017 scrisse un lungo post nel quale criticò le politiche migratorie dell’allora neopresidente

TRUMP VS BEZOS
- Trump si era scagliato contro il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, accusato di pagare poche tasse e di usare il sistema postale americano come il proprio "fattorino delle consegne"

LA PROTESTA
- Nel corso della prima Amministrazione di Trump, nel novembre 2018, Apple, Google e altre imprese statunitensi chiesero al presidente di non indebolire ulteriormente i diritti delle persone transgender

“LE BIG DELLA SILICON VALLEY HANNO UNA COSCIENZA”
- Una presa di posizione evidente già mesi prima: a giugno 2018, infatti, la testata Slate aveva rimarcato la “presa di coscienza” dell’industria tech contro le scelte fatte da Trump

ALLE PROTESTE PRESENTE SERGEI BRIN
- Nel 2017 ci furono grandi proteste contro la decisione di Trump di sospendere l’arrivo dei rifugiati da sette Paesi islamici. Alla manifestazione all’aeroporto di San Francisco c’era anche il fondatore di Google Sergey Brin, ancora oggi nel CdA di Alphabet

PRESENTE ANCHE SAM ALTMAN
- A queste proteste partecipò anche Sam Altman che appena due anni prima, nel 2015, aveva fondato OpenAi insieme a Elon Musk e ad altri investitori

LE PAROLE DI ALTMAN
- Anche Altman non è stato tenero nei confronti di Trump in passato. “È tempo che le imprese tecnologiche dicano la loro su alcune azioni compiute dall’amministrazione Trump. La Tech community è potente”, aveva affermato nel 2017