Sam Altman e la sua rivoluzione OpenAI: nuovi leader e addio no profit

Non ha il carisma di altre stelle della Silicon Valley ma ha una visione chiara del futuro: siamo all’inizio di una vera rivoluzione che farà del bene all’umanità. Questo, in sintesi, il messaggio che Sam Altman porta all’Italian Tech Week di Torino. Il Ceo e co-fondatore di OpenAI dialoga per quasi un’ora con il padrone di casa John Elkann, Ceo di Exor e chairman di Stellantis & Ferrari. Raffica di dimissioni a OpenAI Il 39enne che con ChatGpt ha lanciato due anni fa la rivoluzione dell’intelligenza artificiale generativa, arriva in Italia mentre perde pezzi della sua linea di comando. Nel giro di poche ore lasciano l’azienda Bob McGrew e Barret Zoph, rispettivamente Chief research officer e research VP. Ma soprattutto va via la Chief Technology Officer, Mira Murati. Un anno fa sarebbe stata tra le manager ad avere espresso dubbi sulla gestione di Altman. Malumori e intrighi che avevano portato il board a licenziare e riassumere, nel giro di appena quattro giorni, il fondatore. Diventerà società a scopo di lucro Oggi, la sua posizione, è più che salda che mai. Così Altman spiega che non è in corso alcuna ristrutturazione all’interno di OpenAI. Ringrazia chi ha lasciato la società ma guarda al futuro, alla nuova generazione di leader. Quella che lo accompagnerà alle sfide dei prossimi mesi. Come il cambio di modello, diventare una società a scopo di lucro. Attualmente, infatti, OpenAI è una no-proift che controlla una società for profit. Una formula che, sebbene abbia permesso di raccogliere investimenti significativi, limita anche la capacità di remunerare gli investitori e di attrarre nuovi capitali. E i capitali sono quelli che servono per guardare al futuro, su tutti l’artificial general intelligence, lo sviluppo più ambizioso si questa tecnologia. L’ottimismo di Altman Altman porta a Torino la sua visione ottimista. Anche le questioni più spinose – come gli enormi consumi energetici indispensabili per addestrare i large language model – vengono virate in positivo. La tecnologia, prevede l’imprenditore, ci aiuterà a decarbonizzare per la metà del secolo. Ottimismo che tocca il picco quando parla di fusione nucleare auspicando sviluppi importanti nel giro di un paio di anni . Un americano a Roma Gli unici momenti dell’incontro dell’incontro in cui Sam Altman guarda al passato – e svela un po’ del suo privato – sono quando parla della passione per la storia della tecnologia. Racconta che a Venezia e a Roma gli è capitato di chiedere a ChatGPT di creare un itinerario turistico per ripercorrere le grandi invenzioni tecnologiche avvenute nelle città. Insomma, niente luoghi comuni a tema cibo tipici dell’americano in vacanza in Italia. Excited, emozionato, è la parola che pronuncia più spesso. Quando parla del nuovo modello di ChatGPT, capace di fare ragionamenti simili a quelli umani. O quando racconta della visita del giorno prima alla Ferrari. A proposito di Italia: qui, ci sono tanti talenti. Qui, dice, si possono fare cose importanti.