World Nutella Day: la storia della crema, tra barattoli e biscotti

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Stefania Leo

Un barattolo di Nutella (archivio Getty Images)

Il 5 febbraio tutto il mondo celebra la golosa pasta bruna a base di nocciole prodotta da Ferrero. Ecco tutto quello che c'è da sapere sul prodotto diventato per molti una vera e propria ossessione

Gli amanti della Nutella hanno un giorno interamente dedicato a loro: il 5 febbraio. In questo momento dell'anno si celebra infatti il World Nutella Day, ricorrenza "istituita" dalla blogger americana Sara Rosso nel 2007. Ma la storia di questa crema spalmabile a base di nocciole inizia molto tempo fa, nelle Langhe. Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla Nutella.

L'antenato della Nutella

La Nutella nasce tra i boschi delle Langhe, ad Alba, dove gli alberi di nocciole offrono un "frutto oleoso, dall'aroma inconfondibile, in grado di mitigare l'asprezza del cacao", scrive Clara Vada Padovani in "Passione Nutella" (Giunti). Stiamo parlando della "tonda e gentile del Piemonte - così chiamata per la sua forma -, che fin da metà dell'Ottocento i cioccolatieri di Torino e la regione usano per realizzare un prodotto goloso e morbido, il gianduiotto". L'antenato della Nutella è proprio questo cioccolatino, nato ad Alba nel secondo dopoguerra. Si trattava di un panetto dolce, avvolto in carta stagnola, creato da Pietro Ferrero e battezzato "Giandujot". Si poteva tagliare a fette ed era fatto con nocciole, zucchero, poco cacao e oli vegetali. I bambini lo aggiungevano al pane per la merenda. Proprio questo semplice prodotto permise una rapida ascesa e la creazione di una delle realtà industriali italiane più solide di sempre.

Da tavoletta a crema: la leggenda

Il fratello di Pietro, Giovanni, fu il fautore del successo dell'azienda di famiglia. Il figlio di Pietro, Michele, ne prese le redini a soli 24 anni con la madre, Piera Cillario. La Ferrero si consolida. Negli anni Sessanta il Giandujot da tagliare a fette si trasforma in Supercrema da spalmare sul pane. È venduta in barattoli di vetro da 500 grammi o in pentole che le casalinghe potevano riutilizzare. L'origine di questo passaggio da tavoletta a crema resta avvolto nel mistero. Secondo Padovani la trasformazione avvenne perché il panetto si sciolse durante la calda estate del 1949. Da lì "Michele Ferrero capì che quella crema di nocciole era ottima da spalmare sul pane", aggiunge la studiosa.

Da Supercrema a Nutella: il cammino del nome

Si iniziò a studiare i nomi con cui proporre questa crema anche all'estero: Cremalba, Nussy, Tartinoise per la Francia. Intanto in Italia, a causa di una legge del 1963, non si può più usare il marchio Supercrema. Mentre gli esperti di marketing pensavano a un'alternativa (tra cui Nussina, Nutina o Nusscrem), Michele Ferrero ebbe l'idea alla fine del 1963. "Sarà Nutella. Servirà a far ricordare a tutti che nel barattolo ci sono le nocciole", disse alla moglie Maria Franca. "Infatti, il termine inglese nut, che significa noce, è riconducibile a hazelnut, nocciole, mentre in tedesco questo frutto secco si chiama Nuss", spiega Padovani.

Il successo della crema spalmabile

A dirigere la prima campagna di marketing per il lancio di Nutella fu un vero e proprio guru del tempo, Giampaolo Fabris. Grazie a una campagna pubblicitaria affidata a un importante agenzia milanese, si veicolò una nuova immagine del cioccolato in Italia. Non era più quella tavoletta a quadretti, scura, ma una crema da spalmare sul pane. Il 17 marzo 1964 fu depositato il brevetto, il 20 aprile dello stesso anno iniziò la produzione di Nutella nello stabilimento di Alba. A questo primo impianto, l'anno dopo ne seguirono uno tedesco e poi uno francese. Negli Stati Uniti si dovette aspettare invece fino al 1985.

Bicchieri e barattoli

Con il passare del tempo e l'affermarsi del brand, il barattolo di Nutella divenne un simbolo. Clara Vada Padovani parla di "Sacro Graal della Golosità", "barattolo del desiderio". La forma di questo contenitore è importante quasi quanto il lettering del marchio, caratteristiche inconfondibili di Nutella. Inoltre, in quasi tutto il mondo i bicchieri in cui viene venduta la crema spalmabile sono diventati col tempo oggetti da collezione. Nel 1964 il primo bicchiere si chiamava Kristal. Poi giunsero tanti altri formati e decorazioni, con una serie sconfinata di personaggi legati ai cartoni animati.

Nutella nel cinema, teatro e musica

Nel 1984 Nanni Moretti ha celebrato la Nutella in "Bianca", ma non è stato il solo. Da Katia von Garnier in "Donne senza trucco (Abgeschminkt!)" a Jerry Calà in "Abbronzatissimi", il cinema dimostra tanto amore per la Nutella. Ne "I laureati" di Leonardo Pierccioni si dice "Che vogliamo fare, stare tutta la vita a rimpiangere la Nutella?". Riccardo Cassini, attore dei cabaret, divenne famoso per il libriccino "Nutella Nutellae". Giorgio Gaber nel suo brano "Destra-Sinistra" canta "Io direi che il culatello è di destra, la mortadella è di sinistra. Se la cioccolata svizzera è di destra, la Nutella è ancora di sinistra".

I fan della Nutella

La Nutella vanta fan molto famosi. Ad esempio Juliette Binoche, storica attrice francese protagonista di "Chocolat", dichiarò: "Mangio la Nutella a cucchiaiate". Monica Bellucci ha confessato: "Adoro mangiare, il massimo del godimento è il panino col salame e subito dopo uno con la Nutella". Giovanni Allevi la considera un premio da concedersi ogni tanto, quando è in giro per concerti. Fiorello raccontava ironicamente che amava così tanto la Nutella da spalmarsela sulle ferite: "Mi sbucciavo il ginocchio, mi spalmavo di Nutella e mi passava. Da lì, la frase... leccarsi le ferite". Paul Bocuse ha confessato a Fiammetta Fadda che il suo peccato di gola preferito è "una madelaine appena uscita dal forno spalmata di Nutella". Anche lo chef Alain Ducasse ha un debole per la Nutella: "Quando sono nel mio locale a New York ne ho sempre un grande vaso da cinque chilogrammi.

Febbre da Nutella Biscuits

C'è però a chi non basta la crema, poco pratica da mangiare fuori casa, anche nelle porzioni monodose. Ferrero ha così messo sul mercato due prodotti che hanno da subito conquistato i consumatori. Il primo è Nutella B-ready, uno scrigno di pane croccante che racchiude la famosa crema alle nocciole. Lo snack è arrivato sul mercato verso la fine del 2014, ma non ha avuto il successo sperato. Così alla fine del 2019 l'azienda ci ha riprovato, lanciando i Nutella Biscuits che, al contrario, hanno avuto un successo imponente. Merito forse anche della sfida con i Biscocrema Pan di Stelle. Nelle prime tre settimane sul mercato si stima siano stati venduti 57 milioni di biscotti.

World Nutella Day

Il World Nutella Day è stato creato da Sara Rosso nel 2007. La blogger statunitense amava così tanto la Nutella da pensare che meritasse una festa. Grazie ai social, Rosso è riuscita a radunare tantissimi appassionati attorno all'hashtag #worldnutelladay, trasformando la sua passione in un fenomeno globale. Nel 2015 Rosso ha ceduto il marchio World Nutella Day direttamente a Ferrero.

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