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Giornata della donna: perché si festeggia l’8 marzo

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©Getty

Per molti anni questa data simbolo è stata legata al presunto incendio divampato in un opificio di New York dove morirono 129 donne. In realtà la nascita di questa ricorrenza ha un’origine più confusa, forse agli inizi del 1900. Ed esattamente nel 1908, quando il partito socialista americano organizzò il primo “Woman’s Day”. Mentre per la data unica bisogna arrivare al 1977

La Festa della donna, o per meglio dire la Giornata internazionale della Donna, si festeggia ogni anno l’8 marzo. È un evento che ha come obiettivo quello di ricordare le conquiste sociali, politiche e di emancipazione che le donne hanno ottenuto nel corso della storia, ma è anche il giorno in cui vengono denunciate le violenze e discriminazioni che le donne sono costrette a subire. Le origini risalgono agli inizi del 1900. Ma come mai questa ricorrenza ricade proprio l’8 marzo?

Il primo "Woman’s Day" nel 1908

L’idea di istituire un giorno dedicato alle donne nasce nel 1907, quando dal 18 al 24 agosto a Stoccarda si svolse il quinto Congresso della seconda Internazionale socialista, seguito dalla conferenza internazionale delle donne socialiste iniziata il 26 agosto. Due eventi in cui venne discussa la questione del suffragio universale e al termine dei quali venne istituito l'Ufficio di informazione delle donne socialiste. Tuttavia, durante quelle riunioni non venne mai trovata una linea comune. Così, nel febbraio 1908, Corinne Brown, elemento di spicco del movimento socialista americano, presiedette la conferenza del Partito socialista a Chicago che venne ribattezzata "Woman’s Day". Si trattò di un meeting storico nel quale vennero affrontati argomenti come lo sfruttamento delle operaie da parte dei datori di lavoro, le discriminazioni sessuali e il diritto di voto. Per questa ragione, a partire dall’anno successivo, il 28 febbraio si celebrò in tutta la nazione la prima Giornata nazionale della donna. Un evento che venne ripetuto nell’ultima domenica di febbraio fino al 1913.

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La conferenza di Copenaghen del 1910

Nel 1910, intanto, l’Internazionale Socialista, riunitasi a Copenaghen, proclamò ufficialmente la prima Giornata della Donna a livello internazionale: un omaggio al movimento in favore dei diritti della donna che aveva come obiettivo quello di ottenere il suffragio universale. La proposta, questa volta, fu approvata all'unanimità durante la conferenza alla quale partecipavano più di cento donne provenienti da 17 Paesi diversi: tra loro anche le prime tre elette nel Parlamento finlandese. Tuttavia, al termine della riunione non venne stabilita una data fissa e universalmente riconosciuta. Così, nel 1911, la Giornata internazionale della Donna si celebrò per la prima volta in Germania, Austria, Danimarca e Svizzera in data 19 marzo: alle manifestazioni parteciparono oltre un milione di persone. Diritto di voto, diritto di occupare incarichi pubblici, diritto al lavoro e alla formazione professionale, così come il “no” alla discriminazione di genere nei luoghi di lavoro furono i temi delle rimostranze.

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La prima volta dell'8 marzo

La prima volta che la data dell’8 marzo apparve nel contesto della Giornata internazionale della Donna fu nel 1914. Si trattò di una serie di incontri che le donne fecero per protestare contro la violenza della guerra in corso e per solidarizzare con le cittadine russe che l’anno precedente, nel 1913, avevano celebrato la loro prima Giornata internazionale della Donna nell’ultima domenica di febbraio, contestualmente ai movimenti pacifisti che auspicavano la fine delle violenze della Prima guerra mondiale. Così, nel 1917, davanti agli oltre due milioni di soldati morti nel conflitto, le donne russe scelsero l’ultima domenica di febbraio per proclamare uno sciopero al grido di “pane e pace”. Una scelta criticata dai politici e dalla classe dirigente di allora, ma che fu comunque portata avanti: pochi giorni dopo abdicò lo Zar e il governo provvisorio concesse il diritto di voto alle donne. Era il 23 febbraio secondo il calendario utilizzato a quel tempo in Russia, l’8 marzo secondo quello gregoriano di tutti gli altri Paesi.

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Il riconoscimento dell’Onu negli anni ‘70

Fu nel 1975, in coincidenza con l’Anno internazionale della Donna, che le Nazioni Unite celebrarono per la prima volta nella storia l’8 marzo come Giornata internazionale dedicata alla Donna. Il 16 dicembre 1977, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite propose a ogni Paese, con la risoluzione 32/142, di dichiarare un giorno all'anno "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale". L'8 marzo, che già veniva festeggiato in numerosi Paesi, fu scelta così come la data ufficiale da molte nazioni.

Il falso storico dell’incendio in fabbrica

Per diverso tempo l’origine della Giornata internazionale della Donna è stata attribuita al giorno in cui centinaia di operaie sarebbero morte nel presunto rogo di una - pare inesistente - fabbrica di camicie Cotton o Cottons avvenuto nel 1908 a New York. In realtà, è molto probabile che la vera origine della celebrazione, con la sua connotazione fortemente politica legata al socialismo e alla violenza della Seconda guerra mondiale, abbia in qualche modo contribuito ad alimentare questo falso storico. Diversi storici sostengono che l’episodio dell’incendio della fabbrica di camicie non fosse altro che una fantasiosa riproposizione di un vero incendio scoppiato sempre a New York, il 25 marzo 1911, e non l’8 marzo 1908. Si trattò del più grave incidente industriale della storia della Grande Mela che provocò la morte di 146 persone, tra cui 123 donne. La tragedia ebbe risvolti sociopolitici piuttosto importanti: dopo quell’incendio vennero infatti varate nuove leggi sulla sicurezza nel posto di lavoro.

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