
Bambine spose in Kirghizistan, l'infanzia è una "Luna splendida". Foto di Camilla Miliani
La giovane fotografa italiana ha documentato la tradizione dell'Ala Kachuu nel Paese, consistente nel rapimento di ragazze minorenni a scopo matrimoniale. Ha così incontrato Aisuluu, stuprata a 16 anni: "Ho pianto per tre giorni prima di ritrarla", racconta Miliani. "Ma in fondo, credo che il segreto per scattare buone fotografie sia sentirsi parte di ciò che stiamo raccontando".
Intervista per Lo Spunto Fotografico
di Chiara Piotto

Sembra un modo di dire, ma il progetto “Luna splendida” è nato davvero per caso. La giovane fotografa Camilla Miliani, intervistata per Lo Spunto fotografico, ci racconta di un viaggio improvvisato in Kirghizistan al seguito di un amico di famiglia giornalista, Cesare Sangalli
Il sito di Camilla Miliani
“Ho sempre sentito il bisogno di evadere dalla piccola isola dove sono nata, l’isola d’Elba”, spiega. “Cercavo di convincere Cesare ad accompagnarmi in uno dei suoi avventurosi viaggi, ma rispondeva sempre che ero troppo piccola o che sarebbe stato troppo pericoloso. Un giorno mi chiamò e mi chiese se ero pronta a partire. Così a luglio 2019 sono arrivata in Kirghizistan, nell’Asia Centrale al confine estremo con la Cina”

Miliani aveva fatto ricerche sul Paese, prima del viaggio, leggendo della tradizione kirghiza dell’Ala Kachuu che consiste nel rapimento di bambine di età inferiore ai 18 anni a scopo matrimoniale. “Mi sembrava impossibile pensare che potesse accadere ancora oggi, così ho aspettato di arrivare sul posto per capire meglio la situazione”, dice la fotografa

“Durante il reportage sono sorte molte problematiche: il viaggio è durato venti giorni e il tempo a disposizione era veramente poco perché l’Ala Kachuu non era l’unico argomento da raccontare. Un’altra difficoltà è stata la scarsa conoscenza di una lingua che ci permettesse di comunicare, dato in Kirghizistan si parla unicamente il russo o il kirghizo, che suona come un dialetto russo”

“Nonostante le difficoltà non volevo tornare a casa a mani vuote o insoddisfatta. Ho cercato i contatti da sola, senza chiedere aiuto a fixer o interpreti, trovando la prova che questa triste tradizione è ancora viva". Il dato è drammatico: il 15% dei matrimoni in Kirghizistan avviene a seguito di un rapimento e di uno stupro

“Ignara di tutto, Aisuluu si era trovata in pochi secondi in un incubo: picchiata, messa su un’auto, chiusa in una stanza, violentata fisicamente e psicologicamente. ‘Non credevano che sarei scappata, ho aspettato mesi prima di riuscire a trovare il momento adatto per la fuga e l’ho fatto’, mi ha raccontato con voce pacata e fiera”

“Come fotografa trovarsi davanti quella situazione non è stato semplice. Ho pianto per tre giorni prima di incontrarla di nuovo per fotografarla: l’empatia e la sensibilità hanno fatto in modo che il suo dolore diventasse il mio”

“Credo che il segreto per scattare buone fotografie sia sentirsi parte di ciò che stiamo raccontando. Io e Aisuluu ci siamo incontrate solo poche volte e per la maggior parte del tempo abbiamo parlato, avevo bisogno che si fidasse di me. Un pomeriggio ha aperto un album di vecchie fotografie: ecco la prova della sua fiducia. Ho subito notato come tutte le immagini scattate prima del rapimento la mostravano sorridente, mentre negli scatti successivi si vedevano solo tristezza e paura”

“Oggi Aisuluu è riuscita a riscattare la propria vita", conclude Miliani, "vive da sola nella capitale Bishkek ed ha un lavoro che le permette di essere indipendente. Ogni tanto ci sentiamo, per sapere se tutto procede al meglio. La macchina fotografica è stata il filo che ha unito le nostre vite, creando un legame che durerà per sempre”.

Camilla Miliani è una giovane fotografa italiana. Ha frequentato la Libera Accademia di Belle Arti di Firenze e nel 2020 il suo progetto "Luna splendida" ha vinto il secondo premio “Canon giovani fotografi”
Il sito di Camilla Miliani