Il regista e la moglie Michele Singer sono stati uccisi nella loro villa a Los Angeles, sarebbero stati accoltellati. La polizia ha detto che "molti familiari sono e saranno interrogati ma che nessuno è stato arrestato; nessuno è stato interrogato come sospettato". Tra le persone sentite anche il figlio 32enne, con un passato di tossicodipendenza e periodi come senzatetto
Il regista Rob Reiner, 78 anni, e sua moglie Michele Singer, di 68 anni, sono stati trovati morti nella loro villa a Los Angeles, uccisi a coltellate. La polizia ha affermato che "molti familiari sono e saranno interrogati ma che nessuno è stato arrestato; nessuno è stato interrogato come sospettato".
Chi è Rob Reiner
Rob Reiner, regista tra gli altri di Harry ti presento Sally, Stand by me, La storia fantastica, Misery non deve morire e Codice d’onore, era sposato con Michele Singer dal 1989. La coppia aveva tre figli: Romy, Jake e Nick. Quest'ultimo è stato interrogato dalla polizia.
Chi è Nick Reiner
Nato il 14 settembre 1993, il secondo figlio del regista e della sua seconda moglie ha alle spalle un passato di tossicodipendenza da quando aveva 15 anni. In un'intervista a People, nel 2016, aveva raccontato la sua lotta per liberarsi dalla droga. Era entrato e uscito più volte da rehab e cliniche di recupero.
Il passato in strada
"Sono stato senzatetto nel Maine. Sono stato senzatetto nel New Jersey. Sono stato senzatetto in Texas", aveva raccontato Nick nel 2016, secondo quanto riportato da People. "Ho passato notti per strada. Ho passato settimane per strada. Non è stato divertente”. La condizione di senzatetto era stata una conseguenza diretta della sua scelta di non tornare nei programmi di riabilitazione. "Se volevo farlo a modo mio e non andare nei programmi che mi suggerivano, allora dovevo stare per strada", aveva spiegato all'epoca.
Il film ispirato alla sua storia
La sua esperienza era confluita nel film semi-autobiografico Being Charlie, del 2015, diretto dal padre e scritto da Nick. Interpretato da Nick Robinson, era liberamente ispirato alla vita di Nick. Il regista lo aveva definito il film più personale che avesse mai diretto durante un'intervista al podcast WTF With Marc Maron. Durante la promozione del film, Nick Reiner aveva ammesso che lui e il padre Rob "non avevano mai legato molto" quando era bambino.