Scontri Thailandia-Cambogia, morti sei civili cambogiani e tre soldati thailandesi

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Gli scontri tra Thailandia e Cambogia, ripresi domenica, hanno causato la morte di sei civili cambogiani colpiti nella provincia di Banteay Meanchey. L’esercito thailandese ha confermato tre soldati uccisi dall’inizio dei nuovi scontri. Guterres: “Evitare ulteriore escalation"

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La situazione lungo il confine tra Thailandia e Cambogia rimane tesa. Un nuovo bilancio diffuso dal ministero della Difesa di Phnom Penh indica che almeno sei civili cambogiani sono morti negli scontri, mentre l’esercito thailandese ha confermato la morte di tre suoi soldati. I combattimenti, ripresi domenica, interessano diverse aree di frontiera.

Le vittime e le accuse tra i due Paesi

 

Secondo le autorità cambogiane, l’esercito thailandese ha aperto il fuoco nella provincia di confine di Banteay Meanchey dopo mezzanotte, "causando la morte nei bombardamenti di due civili che si trovavano sulla strada nazionale 56", ha detto il ministro Penh in un post pubblicato su Facebook. Due vittime che si aggiungono alle quattro già registrate ieri. "Dopo essere stati pazienti per più di 24 ore per rispettare il cessate il fuoco e dare tempo alla popolazione di evacuare in sicurezza, abbiamo reagito con ulteriori (risposte) la scorsa notte e questa mattina", ha scritto su Facebook l'influente ex leader cambogiano Hun Sen. “Le nostre forze devono combattere in tutti i punti in cui sono state attaccate dal nemico. Ora combattiamo per difendere noi stessi ancora una volta", ha aggiunto.

 

Thailandia, morti altri due soldati negli scontri: 3 in totale

 

Bangkok ha reso noto che il numero dei propri caduti è salito a tre soldati dall’inizio dei nuovi scontri. "Tre soldati sono stati uccisi in totale, uno l'8 dicembre e due il 9 dicembre", ha dichiarato l'esercito in un comunicato. Secondo i dati militari thailandesi, circa 440mila persone sono state evacuate da cinque delle sette province al confine con la Cambogia, che ha segnalato l'evacuazione di oltre 20mila persone.

 

Guterres: “Evitare ulteriore escalation"

 

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha esortato la Thailandia e la Cambogia a "evitare un'ulteriore escalation". “Esorto entrambe le parti a dar prova di moderazione ed evitare un'ulteriore escalation, a rinnovare il loro impegno per il cessate il fuoco e a utilizzare tutti i meccanismi di dialogo per trovare una soluzione duratura alla controversia con mezzi pacifici", ha dichiarato Guterres. I combattimenti sono iniziati domenica e si sono intensificati ieri in diversi punti lungo i circa 820 chilometri di confine che condividono, mentre entrambi i governi si scambiano accuse su chi abbia dato inizio agli scontri. Sia Phnom Penh che Bangkok sostengono inoltre che la parte avversa abbia lanciato attacchi contro la popolazione civile. Centinaia di scuole su entrambi i lati del confine hanno sospeso le lezioni e diversi ospedali thailandesi sono stati costretti a cessare le attività. "La ripresa delle ostilità al confine tra Thailandia e Cambogia mette a rischio la vita dei civili, causa sfollamenti di massa e distrugge infrastrutture civili essenziali. I governi di Cambogia e Thailandia devono adottare tutte le misure necessarie per proteggere la popolazione civile", ha dichiarato Montse Ferrer, direttrice regionale della ricerca di Amnesty International.

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