G20 a Johannesburg in Sudafrica: i temi in agenda. Assenti Trump, Xi e Putin

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Il 22 e il 23 novembre la più grande città sudafricana ospita il vertice: è la prima volta che si svolge in territorio africano. Non ci saranno i leader delle tre maggiori potenze mondiali, Stati Uniti, Cina e Russia, a cui si aggiunge il forfait del presidente argentino Milei. "Solidarietà, Uguaglianza e Sostenibilità" i tre pilastri che guideranno i lavori, tra riduzione del debito mondiale (in primis quello africano) e crisi climatica

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Per la prima volta nella storia, il G20 approda in Africa. Il vertice dei leader dei Paesi membri, Unione europea e Unione Africana si terrà a Johannesburg, in Sudafrica, il 22 e il 23 novembre. Non ci saranno però i presidenti di tre delle più grandi potenze mondiali: Donald Trump, Vladimir Putin e Xi Jinping hanno già fatto sapere che non parteciperanno. 

G20 Sudafrica, non ci sarà Donald Trump

Donald Trump avrebbe dovuto essere sostituito dal vicepresidente Usa, JD Vance. Non è chiaro però se ci sarà qualcuno a rappresentare Washington DC: il capo della Casa Bianca ha scritto sul suo social Truth che "nessun funzionario del governo americano parteciperà" al summit, definendo "una vergogna assoluta" che il G20 si tenga a Johannesburg. Trump si è scagliato contro il Sudafrica, dove gli afrikaner - i discendenti dei coloni europei - dice, "vengono uccisi e massacrati e le loro terre e fattorie vengono confiscate illegalmente". Si allinea a Trump il presidente argentino Javier Milei, che manda il suo ministro degli Esteri, Pablo Quirno, e lo sherpa Federico Pinedo. 

Non partecipano nemmeno Xi Jinping e Vladimir Putin

Putin, che da quando ha lanciato la guerra contro l’Ucraina non ha quasi mai lasciato la Russia, ha delegato il vicecapo dell'amministrazione presidenziale Maxim Oreshkin per il G20. Sul capo del Cremlino pende comunque un mandato d'arresto della Corte Penale Internazionale: il Sudafrica, essendo Stato membro della Cpi, dovrebbe arrestarlo se comparisse sul suo territorio. Ha fatto sapere che non volerà in Sudafrica anche il presidente cinese Xi Jinping. Come annunciato dal ministero degli Esteri di Pechino, sarà il premier Li Qiang a rappresentare la Repubblica popolare a Johannesburg. È la prima volta dalla nascita del G20 che, tutti in contemporanea, non partecipano i leader di Stati Uniti, Cina e Russia. 

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Un evento storico per l’Africa

Per il Sudafrica, e in generale per l’Africa intera, ospitare il G20 resta comunque un evento storico, con il Continente che tenta di affrontare la povertà che ancora lo segna, stringere nuove alleanze commerciali, combattere la sfida climatica e ridurre il proprio debito. Il presidente sudafricano Cymyl Ramaphosa è già stato chiaro in tal senso: "Metteremo lo sviluppo dell’Africa in cima all’agenda del summit", diceva nel suo discorso alla Nazione lo scorso anno. Anche per questo sono stati invitati diversi Stati dell’Unione Africana a partecipare.

I tre pilastri del G20 in Sudafrica

Sono tre i pilastri tematici attorno ai quali ruota il summit: Solidarietà, Uguaglianza e Sostenibilità. Nell’ambito del primo i lavori andranno verso il rafforzamento della cooperazione internazionale, soprattutto per la lotta alle disuguaglianze, elemento ripreso anche nel secondo pilastro, che si pone l’obiettivo di ridurre il divario tra i ricchi e i poveri. C’è poi aperta la partita della sostenibilità, per la promozione di una transizione energetica in tutto il mondo. I lavori non si preannunciano semplici: si discuterà di ripresa economica globale in un contesto di inflazione galoppante e di fortissime tensioni geopolitiche internazionali. Centrale il dibattito su sicurezza alimentare e trasformazione digitale.

I Paesi del G20

I membri del G20 sono: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Messico, Russia, Stati Uniti, Sudafrica, Repubblica di Corea, Regno Unito e Turchia. A loro si aggiungono due organismi regionali, ovvero l’Unione Europea e l’Unione Africana. Si potrebbe quindi ormai parlare di G21, ma la denominazione ufficiale è rimasta G20. I membri, insieme, sono responsabili dell'85% del Pil globale e ospitano i due terzi della popolazione mondiale.

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