Repubblica Ceca, il nuovo governo Babis in coalizione con l'estrema destra

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Tra gli obiettivi della coalizione ultraconservatrice e antieuropeista del numero uno di Azione dei Cittadini Scontenti: boicottare il Green Deal europeo, ridiscutere l’adozione dell’euro e ridefinire il ruolo del paese nel conflitto in Ucraina 

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La Repubblica Ceca sarà guidata da un governo di coalizione di destra antieuropeista. Il capo del partito Azione dei Cittadini Scontenti (ANO) Andrej Babis dopo aver vinto le elezioni lo scorso mese, ha infatti siglato lunedì l’intesa con il partito di estrema destra filorusso Europa delle Nazioni Sovrane (SPD) e con gli automobilisti di Motoristé sobě. Le tre formazioni avranno 108 seggi su 200. A Praga dove Babis ha ottenuto la maggioranza dei seggi, soffia dunque il vento della destra. Ed è così che Slovacchia, Ungheria e Repubblica Ceca sono sempre più vicine. 

Verso nuove politiche sovraniste

Uno degli obiettivi principali di Babis è smantellare parte dell’agenda verde europea bloccando l’ETS2, il sistema di scambio delle emissioni che dovrebbe partire dal 2027. In questo è supportato da Motoristé sobě, che a Bruxelles siede con il gruppo dominato dall’Afd. In base a quanto è stato dichiarato dallo stesso numero uno di ANO - che in passato da imprenditore ha avuto diverse relazioni commerciali con oligarchi russi vicini al Cremlino -, la gestione dei ministeri sarà annunciata solo alla fine del mese. Il nuovo governo si appresta, inoltre, a discutere nuove politiche sovraniste nell’economia come nella difesa e nell’industria automobilistica nazionale. Molto ambigua poi, è la posizione della nuova coalizione sul sostegno all’Ucraina: negli ultimi anni Praga è stato uno dei principali rifornitori di munizioni a Kiev, un passo indietro in questo senso potrebbe quindi danneggiare, almeno nel breve periodo, Volodymir Zelensky che poco prima delle elezioni ha invitato Babies a discuterne a “quattrocchi”. Oltre a questo, il leader di ANO per ora tiene le carte coperte e, ispirandosi al modello della Casa Bianca targata Donald Trump, intende farsi forza usando la sua arma più nota: l'imprevedibilità.

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Contro l’Unione Europea

Nelle 38 pagine del programma presentato c’è anche una proposta per una legge costituzionale che garantirebbe la Corona ceca come valuta nazionale, scavalcando così l’euro e andando in contrasto con l’obbligo derivante dai trattati siglati dalla Repubblica Ceca per lavorare all’introduzione della moneta unica. Sul piano europeo, il ritorno di Babis consolida l'asse dei governi sovranisti ed euroscettici dell'Est. A sfregarsi le mani è il premier ungherese Viktor Orbán, che vede così l'arrivo al Consiglio europeo di un altro capo di governo del suo gruppo. Numero che potrebbe presto salire a tre se si confermassero le voci di un ingresso anche del premier slovacco Robert Fico. Babis, dal canto suo, ha in mente di mettere i bastoni tra le ruote a Ursula von der Leyen già al summit Ue di dicembre. "Dobbiamo aspettare e vedere come sarà composto il governo, poi discutiamo e vedremo". Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola a margine dell'evento Formiche European Gala 2025 organizzato oggi a Roma, commentando l'accordo di coalizione di governo siglato oggi nella Repubblica Ceca, che si prepara ad essere guidata da un esecutivo di destra e antieuropeista.

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