Il cardinale britannico, fondatore dell'Oratorio di San Filippo Neri in Inghilterra, era stato proclamato santo il 13 ottobre del 2019 da Papa Francesco. Per il Pontefice "contribuì in maniera decisiva al rinnovamento della teologia e alla comprensione della dottrina cristiana e del suo sviluppo". Nato in una famiglia religiosa di stampo evangelico, si convertì al cattolicesimo nel 1845 ed è considerato uno dei "padri assenti" del Concilio Vaticano II per l'influsso del suo pensiero teologico e filosofico
Oggi, 1 novembre, Papa Leone XIV conferisce il titolo di Dottore della Chiesa a Saint John Henry Newman. Una decisione annunciata lo scorso 28 settembre dal Pontefice, che ha spiegato che Newman "contribuì in maniera decisiva al rinnovamento della teologia e alla comprensione della dottrina cristiana e del suo sviluppo". Nel 2019, quando era ancora principe di Galles, anche l’attuale Re d’Inghilterra Carlo III lo ricordava sull'Osservatore Romano: "Il suo esempio è più che mai necessario: per il modo in cui, al meglio, ha saputo difendere senza accusare, essere in disaccordo senza mancare di rispetto e forse, soprattutto, per il modo in cui ha saputo vedere le differenze come luoghi d’incontro invece che di esclusione". Il cardinale britannico, fondatore dell'Oratorio di San Filippo Neri in Inghilterra, era stato proclamato santo il 13 ottobre del 2019 da Papa Francesco. Ancora prima, era stato beatificato il 19 settembre 2010 nei pressi della Casa dell'Oratorio, a Rednal, dove sono sepolte le sue spoglie, durante il viaggio apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito.
La conversione al cattolicesimo
Teologo e filosofo - nato a Londra il 21 febbraio 1801 e morto l’11 agosto 1890 - John Henry Newman apparteneva a una famiglia anglicana. Il padre era un banchiere appassionato di musica e di Shakespeare, la madre discendeva da una famiglia di ugonotti emigrati in Inghilterra ed era animata da una forte fede religiosa di stampo evangelico. In gioventù Newman visse con disagio la fase di secolarismo in cui si trovava la Chiesa d'Inghilterra nel XIX secolo: entrato a far parte del Movimento di Oxford nel 1833, ne divenne uno degli animatori. Convertitosi al cattolicesimo nel 1845 - una decisione frutto di una lunga e dolorosa riflessione scaturita dall’orientamento "protestante" della Chiesa anglicana del tempo - fu di nuovo ordinato prete nella Chiesa cattolica, impiantando sul suolo britannico la società di vita apostolica degli Oratoriani, di cui aveva deciso di essere membro.
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L’apertura ai laici e la sua eredità
Fu elevato al cardinalato nel 1879 da Leone XIII. Particolarmente osteggiato da una parte della gerarchia cattolica del suo tempo, per la decisa convinzione che anche i laici dovessero partecipare alla vita della Chiesa, fu invece considerato uno dei "padri assenti" del Concilio Vaticano II per l'influsso che il suo pensiero teologico e filosofico ebbe sull'assise vaticana, decine di anni dopo la sua morte. È stato considerato da alcuni uno dei più grandi prosatori inglesi e il più autorevole apologista della confessione cattolica che la Gran Bretagna abbia prodotto, oltre che uno dei più importanti nella storia del cristianesimo. Sul piano filosofico, contribuì allo sviluppo della filosofia dell'azione e per la sua tolleranza e mitezza è stato apprezzato anche in ambienti non cattolici. Sulla sua tomba è scolpito l'epitaffio da lui stesso composto, che doveva narrare, secondo l'intento di Newman, la sua evoluzione confessionale: Ex umbris et imaginibus in veritatem (Dall'ombra e dai simboli alla verità).
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Newman, amatissimo da Benedetto XVI anche per le riflessioni sul rapporto tra fede e ragione, è molto popolare in Gran Bretagna e negli Stati Uniti per la sua proposta educativa e spirituale (celebri sono i Newman Centers negli atenei non cattolici): giunse ad anticipare sviluppi che si sarebbero compiuti soltanto nel XX secolo, al punto di essere stato annoverato appunto tra i "padri assenti" del Concilio, in particolare per quanto riguarda il primato della coscienza (ripreso poi nella costituzione Dignitatis humanae), la concezione di Chiesa, le idee sul laicato e la lotta al relativismo etico. Oltre ad essere beatificato da Papa Ratzinger, Newman è diventato il santo patrono di quei sacerdoti e fedeli anglicani che hanno scelto di convertirsi al cattolicesimo. In seguito alle disposizioni pastorali approvate dalla Conferenza di Lambeth nel 2009, un gruppo di ministri anglicani ha deciso di convertirsi alla Chiesa cattolica e Benedetto XVI, con la costituzione Anglicanorum coetibus del 4 novembre 2009, ha accolto le loro richieste, permettendo loro di rimanere sposati.